San Marino. L’informazione: “Tre suicidi in meno di 24 ore: situazione sociale preoccupante”

San Marino. L’informazione: “Tre suicidi in meno di 24 ore: situazione sociale preoccupante”

Tre suicidi in meno di 24 ore: situazione sociale preoccupante

ANTONIO FABBRI Non siamo soliti dare notizia dei sucidi, ma quanto accaduto ieri dà conto di una situazione di disagio sociale preoccupante sulla quale occorre sollevare una profonda riflessione. Non si può ignorare che in meno di 24 ore si siano verificati tre suicidi, tre persone si sono tolte la vita: due in territorio sammarinese, una a ridosso di una zona di confine, tanto che si sta valutando quale sia l’autorità di competenza, quella sammarinese o quella italiana. In quest’ultimo caso la notizia divenuta di dominio pubblico dal pomeriggio di ieri anche perché il gesto estremo è stato compiuto in luogo pubblico. Una donna si è recata al vicino distributore di benzina per riempire alcune bottiglie. Poi, spostatasi sul greto del fiume si è cosparsa di combustibile per poi darsi fuoco. Sul posto gli agenti di Gendarmeria e Polizia Civile hanno cercato di spegnere le fiamme, in seguito all’allarme dato da un cittadino che ha notato il fumo. Intervenuti anche i Carabinieri poiché il suicidio è avvenuto sul versante italiano.

La donna, 54enne di origine albanese, che fino a gennaio lavorava come badante a San Marino.

La sera prima, rende noto la Gendamreria, alle ore 19 circa militari del corpo erano intervenuti all’interno di un’abitazione privata nel Castello di Domagnano “rinvenendo esanimi i corpi di due anziani coniugi, di 82 e 75 anni, a seguito della segnalazione giunta alla Centrale Operativa Interforze da parte del figlio il quale, preoccupato per la perdurante assenza di comunicazioni, si era recato presso la dimora dei genitori trovandoli già privi di vita. Le condizioni in cui sono stati rinvenuti i cadaveri e le immediate e preliminari attività forensi svolte da personale di questo Reparto Operativo e di Polizia Giudiziaria sembrerebbero al momento accreditare l’ipotesi di un simultaneo suicidio”, rende noto la Gendarmeria.

“Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti investigativi”. Episodi che impongono una riflessione sul disagio sociale che si sta vivendo, soprattutto dopo gli anni del Covid e nell’ambito di una società mutata, sempre più social, ma sempre più asociale.

“Occorre tenere d’occhio due fasce importantissime che stanno risentendo di un forte disagio sociale: una degli anziani e l’altra dei ragazzi dai 12 ai 22 anni, entrambe influenzate dal post Covid, ma abbandonati a loro stessi da quello che è stato il cambiamento culturale – ci spiega lo psicologo Roberto Ercolani – Va ripensata la metodologia di sostegno. La socialità deve essere socialità sana, basata sull’incontrarsi realmente e quindi occasioni di incontro per tutti. Lo sport, per i giovani, spesso non lo è, perché più che di socialità è fatto di prestazioni che devono guardare al risultato. Per gli anziani la socialità sana è fondamentale, per la persona che non ha avuto possibilità, ad esempio, di costruire occasioni o relazioni e rischia di trovarsi nel vuoto assoluto. Riscopriamo il senso di comunità, diamo valore ai piccoli gesti, impariamo a chiedere aiuto e rimaniamo disponibili ad ascoltare anche le parole che non ci piacerebbe ascoltare. La relazione non è fatta di accondiscendenza ma di reale empatia e capacità assertiva, come quella della comunicazione non violenta. Non dimentichiamoci mai che non siamo soli, quello che cambia è la scelta di esserlo o di non esserlo”, spiega Ercolani che aggiunge anche come proprio il periodo primaverile, come il periodo natalizio, sia tra i momenti più a rischio per i soggetti fragili.

Tre persone hanno deciso di togliersi la vita, ieri. Non si può trascurare o tralasciare una riflessione su un disagio di cui determinati episodi e determinate scelte estreme sono lo specchio. (…)

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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