San Marino, lo scudo fiscale ieri divenuto più pressante

San Marino, lo scudo fiscale ieri divenuto più pressante

Lo scudo fiscale varato dal governo italiano contro i cosiddetti paradisi fiscali fra i quali potrebbe essere annoverata la Repubblica di San Marino, da ieri è diventato ancor più pesante. Nel senso che ben difficilmente un italiano che ha

‘capitali’ non regolarizzati sotto qualsiasi forma all’estero, specie in Paesi extra Unione Europea come appunto la Repubblica di San Marino, deciderà di non usufruirne.

Su La Repubblica Roberto Petrini in un articolo intitolato ‘Al fisco i dati di Bankitalia, Consob e Isvap’, parla di ‘controlli spia nelle banche per stanare gli evasori’.
Ecco l’incipit dell’articolo: ‘la Guardia di Finanza potrà dare la caccia agli evasori anche oltrepassando i portoni della Banca d’Italia, della Consob e dell’lsvap. Un emendamento presentato ieri dal governo al decreto anticrisi abbatte un tabù in base al quale solo la magistratura poteva chiedere alle authority di aprire i propri cassetti e di mostrare le carte. Con la norma proposta le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle Entrate, alle prese con un semplice accertamento tributario, potranno bussare ai portoni degli organismi di controllo e chiedere di assumere informazioni.
A questo punto è necessario, da parte del governo sammarinese chiarire subito lo stato dei collegamenti delle istituzioni italiane citate con le corrispondenti sammarinesi.

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