Secondo il settimanale Fixing (Anis), la Repubblica di San Marino
non va – o non va più – ritenuta un luogo stracolmo di banche e di
finanziarie.
E’ vero: ll sistema finanziario sammarinese era arrivato a contare – l’ultimo nel 2009 – 72 ‘soggetti autorizzati’: dodici banche e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie
d’assicurazioni. Tuttavia, ora, le cose sono molto cambiate a seguito dello scudo fiscale come dimostrano i dati statistici del settembre 2011 (gli ultimi pubblicati da Bcsm).
Adesso tre banche sono in difficoltà. “Una banca, il Credito
Sammarinese, è stata sottoposta a liquidazione
coatta amministrativa, per altre due banche è stata disposta l’amministrazione straordinaria: per la S.M. International Bank il commissariamento è stato disposto poco meno di un anno fa, precisamente l’11 febbraio 2011, per Banca
Commerciale Sammarinese l’amministrazione straordinaria è stata avviata il 28 novembre, sempre con la consueta coda di polemiche.
E poi c’è il caso del CIS, il Credito Industriale
Sammarinese, una delle quattro banche storiche del Titano, che stando a sentire i commissari della Cassa di Risparmio di Rimini, proprietaria dello stesso CIS, sarebbe alla base di molti se non tutti i guai della Carim. (…)
Riassumendo, dopo la chiusura di Credito Sammarinese, ci sono tre banche di fatto in vendita: CIS, SMIB e BCS.
Trattative avviate ufficialmente non ce ne sono, l’istituto di credito più attivo per eventuali accorpamenti, se dobbiamo dare credito ai rumor, è Asset, ma ancora non c’è nulla di concluso.
Poi c’è il capitolo finanziarie,e qui basta dare il numero di soggetti attualmente autorizzati ad operare: appena trenta, erano 62 poco più di due anni fa”.
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