Ieri pomeriggio il Consiglio si è concentrato sull’esame delle Istanze d’Arengo.
Lo riporta San Marino News Agency nel proprio dossier sulla seduta di ieri pomeriggio della sessione consiliare di fine marzo.
È avvenuto un lungo dibattito su due Istanze d’Arengo, approvate e sostenute da tutti i gruppi consiliari, volte a contrastare disparità nel mondo del lavoro e a sostenere l’occupazione femminile: la n. 4 “per l’attuazione di misure utili ad incrementare l’occupazione femminile“ e la n. 7 “per l’applicazione del principio di non discriminazione di genere nelle offerte di lavoro”.
Nel suo riferimento all’Istanza n. 4, il segretario di Stato per il Lavoro, Teodoro Lonfernini, nel dare l’orientamento del governo positivo all’istanza, ha confermato come con la pandemia si sia aggravata la condizione lavorativa femminile anche a San Marino.
“A dicembre il calo dell’occupazione relativa alla parte femminile è stato pari al -3,4%, di lunga maggiore rispetto al -0,3% della parte maschile”, ha spiegato Lonfernini. “E con riferimento ai soli residenti – ha proseguito – la situazione è ancora più grave, a dicembre 2020 i lavoratori uomini sono saliti dell’1,6%, mentre le lavoratrici donne sono calate del 2%”.
Per il segretario di Stato per il Lavoro, è in definitiva “corretta e appoggiabile la teoria di alleggerire il carico che grava sulle donne, relativo all’assistenza dei figli e dei genitori anziani, implementando servizi collaterali alla famiglia e favorendo una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, cercando metodi e sistemi che possono permettere di conciliare l’esatta integrazione tra lavoro e famiglia”.
Guerrino Zanotti (Libera) ha ricordato come il proprio gruppo si sia impegnato nella produzione di proposte normative che vanno nella stessa direzione dell’istanza: “È necessario introdurre regole che mettano sullo stesso piano uomo e donna nell’approccio al mondo del lavoro, quindi parità di diritti anche nella suddivisione dei carichi per il sostegno dei figli e della genitorialità, parità nell’accesso alle professioni”.
Daniela Giannoni (Rete) ha sollecitato una “soluzione urgente” al problema posto dall’Istanza: “I dati riportati dal segretario ci dicono che con la pandemia si è ancora di più allargata la forbice della disparità nel mondo del lavoro tra uomini e donne e questo succede anche in Italia dove, secondo gli ultimi dati Istat il 90% di chi ha perso lavoro a dicembre è donna”. Di qui, “è necessario che la segreteria vada a sostenere il reintegro delle donne nel mondo del lavoro – ha esortato – non solo riguardo al lavoro dipendente ma anche per l’imprenditoria”.
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