San Marino, maresciallo Gendarmeria Gatti. Busta con proiettile, timbro Poste di San Marino

San Marino, maresciallo Gendarmeria  Gatti. Busta con  proiettile, timbro Poste di San Marino

Il timbro della busta  contenente il proiettile indirizzato al Maresciallo della Gendarmeria della Repubblica di San Marino, Gabriele Gatti, è delle Poste di San Marino.  Lo spiega oggi, con dovizia di particolari, Patrizia Cupo di Corriere di Romagna San Marino.

(…)  Le indagini. Intanto, si aggiungono particolari al grave atto intimidatorio: la busta sarebbe stata inviata da San Marino, stando al timbro apposto sull’esterno della missiva ora sequestrata dalla Procura di Bologna. Se così fosse, agli inquirenti italiani (fatte le dovute verifiche con la Scientifica, il proiettile di grosso calibro è già stato fatto analizzare) non rimarrebbe altro che inviare gli atti al Titano, dove il fatto è stato commesso. Ora, giunta già la segnalazione informale all’autorità giudiziaria sammarinese, sarà probabilmente il tribunale a richiedere, con una rogatoria a Bologna, la ricezione del fascicolo. Ma le indagini dovranno di certo partire dall’analisi della vittima e dal modo in cui sono state inoltrate le minacce: gli inquirenti non negano che, aver inviato minacce e busta a un giornale invece che al diretto interessato, sia indice di un gesto plateale e intimidatorio, ma forse meno pericoloso di quanto possa apparire.

Il destinatario. Questo, di certo, non mitiga la gravità del fatto. Specie a ben guardare il destinatario. Gabriele Gatti è, infatti, a capo della polizia giudiziaria: la sezione della gendarmeria che, negli ultimi anni, si è occupata delle inchieste di mafia che hanno lambito il Titano. Non solo: Gatti è anche il firmatario (assieme al collega Gian Luca Dolcini) della relazione sullo stato delle infiltrazioni malavitose sul Titano. I due marescialli, nel documento relativo alle attività condotte nel 2010 e presentato in Consiglio poco prima degli arresti “Vulcano” dipinsero lo stesso scenario che poi venne confermato dall’inchiesta bolognese: ossia le estorsioni ai danni di imprenditori sammarinesi, e le diramazioni di un clan Casalese a San Marino, dei collegamenti con le attività immobiliari e con “certe” finanziarie sammarinesi. Gli stessi fatti poi messi in luce dall’Antimafia di Bologna che indagò Franco Vallefuoco, a capo dell’omonimo clan, e il notaio sammarinese Livio Bacciocchi, patron della finanziaria Fincapital. (…)

ASCOLTA IL GIORNALE RADIO DI

OGGI

OGGI I

GIORNALI PARLANO
DI

Webcam
Nido del Falco

Meteo San
Marino di N. Montebelli

Vignette

di Ranfo

Accadde oggi, pillola di
storia

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy