San Marino. Marina Lazzarini, sistema bancario. Intervento Consiglio (16-22 maggio)

San Marino. Marina Lazzarini, sistema bancario. Intervento Consiglio (16-22 maggio)

Sistema bancario: lucidità e determinazione

Eccellenze, colleghi Consiglieri,

in questo comma comunicazioni ci sono stati molti interventi interessanti e alcuni che mi hanno molto sorpreso, come quello del giovane Cardelli, che con tutto il suo candore ed entusiasmo ci ha informato che, cito le sue parole, “Asset banca è proprietaria di un giornale che in campagna elettorale ha ovviamente finanziato una parte politica che non è simpatica a questa maggioranza”. E allora alla luce di questa informazione mi viene da ridere quando il consigliere della Democrazia Cristiana denuncia una gestione e manipolazione dell’opinione pubblica, da parte di chi? Noi non abbiamo giornali dalla nostra parte pagati per difenderci. La Democrazia Cristiana evidentemente si!

Ma ritorno al tema del sistema bancario e voglio parlare a chi ha la memoria corta.

Nella recente storia del settore bancario di San Marino, negli ultimi 8/10 anni, si sono verificati due episodi critici con blocco dei pagamenti.

Il primo è stato il caso del Credito Sammarinese nel luglio 2011, a seguito di vicende bancarie legate al riciclaggio di denaro proveniente da depositi di Vincenzo Barbieri, ucciso in un agguato mafioso qualche mese prima.

Con una lettera del 14 luglio 2011 l’Associazione Sportello Consumatori e l’ASDICO segnalavano: – “Come ben noto, conseguentemente alla fase di commissariamento e per contrastare una possibile emorragia di liquidità del Credito Sammarinese, è stato adottato il blocco dei pagamenti per una durata di trenta giorni. Tale provvedimento, pur giustificato dalla necessità di salvaguardare la Banca, comporta degli inevitabili e rilevanti disagi per i dipendenti in primis e, più in generale, per tutti i correntisti dell’istituto di credito…

Con la presente le scriventi Associazioni richiedono che, al blocco dei pagamenti, vengano previste deroghe mirate e motivate, per permettere ai dipendenti e ai correntisti di ritirare la liquidità necessaria per far fronte alle spese quotidiane, nonché per effettuare tutti quei necessari ed improrogabili pagamenti di rate e di utenze al fine di evitare ritardi rispetto alle scadenze e conseguenti penali, spese ed altre problematiche anche di tipo legale.”

Di deroghe non ce ne furono. Il Credito Sammarinese poi venne chiuso e i suoi correntisti dirottati su altre banche. Il suo ex Direttore è ancora in attesa di giudizio dal Tribunale di Catanzaro.

Il secondo caso, abbastanza ravvicinato, è stato quello di Banca Commerciale, per la quale fu stabilito il blocco dei pagamenti verso i correntisti per ben tre mesi, da novembre 2011 a febbraio 2012. Non ci furono proteste da parte di organizzazioni varie contro il governo o contro banca centrale, se non quando si scoprì che il blocco non era per tutti, cioè quando emerse una eccezione non da poco: il pagamento – a sportelli chiusi – di un bonifico di oltre un milione di euro per un cliente ‘super raccomandato’ , se non sbaglio era un onorevole dell’allora Forza Italia!

Per il resto e per tutti i tre mesi non ci furono deroghe per nessuno sul blocco dei pagamenti. Poi tutti i correntisti vennero traslati in Asset banca e tutto si sistemò senza proteste o appelli a scioperi generali. Le vicende di Banca Commerciale sono ancora aperte presso il tribunale di San Marino con il procedimento penale denominato “conto Mazzini”. I magistrati fin dall’inizio del procedimento sono stati attaccati sia fuori che dentro San Marino, le proteste sono arrivate fino a Strasburgo con lo scopo di bloccare tutto nel Tribunale di San Marino, ma Strasburgo ha respinto i ricorsi e , come ha scritto il prof. Marino Cecchetti in un suo articolo di sabato scorso, sta dando supporto alla nostra Giustizia rafforzando l’immagine della Repubblica.

Nel 2008 intanto c’erano già state le prime denunce a carico di Asset Banca e del suo direttore Ercolani, che in una intercettazione telefonica si era autodefinito il re del nero, cioè dei depositi in nero nella sua banca. Le prime accuse da parte della procura di Forlì furono veramente pesanti: associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di attività bancaria e finanziaria abusiva, ostacolo alle autorità pubbliche di vigilanza, riciclaggio di danaro di appropriazione indebita, raccolta del risparmio ed esercizio del credito abusivi, riciclaggio e falso.

In un articolo pubblicato giovedì 11 maggio sull’Informazione, Antonio Fabbri denuncia che nessun azionista della banca in quel caso protestò o chiese conto del fatto che i vertici della banca vennero subito reintegrati, quasi come a far dispetto alle autorità italiane e a Banca d’Italia. Eppure, commenta Fabbri, la fiducia nel sistema bancario di San Marino è crollata proprio allora!

Nessuno fece denuncia o chiese garanzie. Nessuno gridò allo scandalo per le dichiarazioni del re del nero che tanto hanno pesato sulla reputazione del paese.

Oggi invece Asdico lancia un SOS perché – dice in un suo comunicato – “la Banca Centrale tira dritto con i suoi metodi autoreferenziali e incomprensibili da parte della larghissima maggioranza della popolazione e decide di bloccare i pagamenti di Asset Banca, dopo una lunga agonia conseguente al mai motivato commissariamento.”

Quindi se ci sono dei problemi in Asset banca non è per la gestione discutibile della banca da parte dei suoi vertici, ma perché Banca centrale è andata a verificare e ha trovato dei problemi. Quindi la colpa non è di chi quei problemi li ha creati, ma di chi li sta portando alla luce!

Mi sembra di sognare…

A differenza dei casi precedenti, Banca Centrale questa volta ha disposto una deroga al blocco dei pagamenti, assegnando ai commissari 4 milioni 800 mila euro per andare incontro alle necessità primarie dei correntisti che possono prelevare mille euro a testa.

Nonostante questo c’è chi fomenta il conflitto sociale con frasi al limite del razzismo e della denuncia per diffamazione contro i vertici di Banca centrale.

C’è anche chi aizza la folla, annunciando che “sia giunto il momento della mobilitazione generale, insieme a tutto lo scenario politico d’opposizione nonché alle parti sindacali ed alle associazioni di categoria”.

Ci si appella quindi allo sciopero generale, ma perché?

Pare evidente a questo punto che la gente viene chiamata a scendere in piazza per difendere chi ha fatto sparire i soldi dalle banche… cioè i soldi di tutti!

Io vorrei che la gente capisse questo: qui si vuol far passare per santo chi santo non è e ci si oppone a chi lotta contro la corruzione e cerca di ridare credibilità al sistema bancario sammarinese.

È chiaro che il provvedimento di blocco dei pagamenti di Banca Centrale nei confronti di Asset Banca non è fatto per punire chi ha avuto comportamenti discutibili, a questo penserà la magistratura. Il blocco dei pagamenti serve a tutelare i risparmiatori e i fondi pensione.

Le reazioni scomposte di certa politica ci dice che abbiamo messo il dito nella piaga e che l’azione di Banca Centrale e del Governo, è sulla strada giusta. È chiaro che qualcuno non vuole che si vada fino in fondo e mette in campo di tutto pur di bloccare l’azione, pur di impedire che qualcuno vada a guardare negli armadi, che trovi documenti compromettenti. Si sta manifestando la parte peggiore di questo lato oscuro dei cosiddetti poteri forti con violenti turpiloqui, con pesanti minacce personali a chi non sta facendo altro che il suo dovere.

Vorrei, invece, che la popolazione dimostrasse tutta la sua vicinanza e sostegno al Presidente e al Direttore di Banca Centrale, verso i quali c’è rispetto e non subalternità da parte della Maggioranza e del Governo, perché è principalmente grazie a loro se riusciremo a riconquistare credibilità all’esterno, a chiudere con un sistema malato e parassita, se riusciremo a trovare le risorse per impostare una economia nuova e pulita, una economia basata sul lavoro vero.

Altrettanto sostegno mi sento di esprimere al Segretario alle Finanze Simone Celli, perché anche lui ha ricevuto pesanti e violente minacce alla sua persona.

A questo siamo arrivati, alle minacce, come nella migliore tradizione mafiosa!

Faccio appello alla parte maggioritaria del Paese, quella buona, quella che pensa al bene di San Marino prima che al proprio, quella che è onesta e crede nella legalità.

Il momento è difficile, non lo nascondiamo, e non abbiamo molto tempo, ma se siamo tutti uniti e affrontiamo i problemi con lucidità e determinazione senza perderci in complotti e sospetti su tutto e tutti, abbiamo ancora le condizioni giuste per superarli e portare San Marino fuori dalla crisi.

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