San Marino. Masi: caso Carisp ben diverso da Bdt, Cs, Bcs

San Marino.  Masi:  caso Carisp ben diverso da Bdt, Cs, Bcs

Per Tito Masi il caso della Carisp San Marino è ben diverso da quello di Banca del TitanoCs, Bcs, come si apprende  da una intervista che il Presidente della Fondazione San Marino ha rilasciato a La Tribuna Sammarinese. 

(…)

Ma un aumento di capitale di 80 milioni, di cui 60 prestati dallo Stato, sarà sufficiente? Senta, è bene chiarire che qui non si tratta di utilizzare denaro pubblico per chiudere un buco di bilancio di una banca, come nei casi di Banca del Titano, del Credito Sammarinese e, forse, di Banca Commerciale, che hanno poi chiuso i battenti.

Le perdite conseguenti a  Delta si verificheranno nei prossimi dieci anni.

Fin d’ora, attenendoci ai criteri di prudenza previsti dalla normativa e dal buon senso, abbiamo effettuato accantonamenti e svalutazioni delle partecipazioni e dei crediti verso il Gruppo per oltre 500 milioni. Il patrimonio residuo della Banca è sufficiente per fare fronte alle ulteriori perdite previste. L’aumento di capitale serve sia per non rimanere anemici ed affrontare con risorse energetiche adeguate le sfide del futuro, sia per rispettare, anche attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario subordinato di 70 milioni, i parametri di vigilanza imposti da Banca Centrale, che a San Marino sono più elevati di quelli in vigore in Italia. L’operazione è quindi indispensabile e l’importo indicato rappresenta il minimo necessario.  (…)

Leggi l’intera intervista pubblicata alle 19

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