San Marino. Memorandum, “per voce del Segretario alle Finanze arrivano frasi discutibili”

San Marino. Memorandum, “per voce del Segretario alle Finanze arrivano frasi discutibili”

Dietrofront sul Memorandum, Morganti: “Sarà un problema anche per l’accordo Ue.”

Intanto Libera va a “Piantar Maggio” all’ex Tiro a volo per difendere l’area verde

ANTONIO FABBRI – Una tradizione, quella di “Piantar Maggio” che assume quest’anno una valenza particolare.

L’iniziativa di Libera “trae spunto da una tradizione ma assume un valore simbolico ancor più forte – spiega Giuseppe Morganti – perché l’albero verrà piantato all’interno del parco di Murata, al centro di forti discussioni, con un grande gruppo turistico che vorrebbe fare un investimento per costruirci un albergo. Si sa che c’è stato un bando, ma non si conoscono bene le condizioni. I cittadini sono preoccupati, non solamente noi. E’ un parco molto amato dai sammarinesi e si torna sul ciglio del monte che tutti i nostri progenitori hanno sempre salvaguardato. Non si sa quali possano essere i termini dell’accordo: se l’accesso sarà chiuso, se i servizi saranno chiusi ai sammarinesi e riservati solo agli ospiti delle strutture, come succede che nelle aree di questo gruppo, che diventano esclusive. A quel punto i sammarinesi dovrebbero privarsi di una porzione così importante del loro territorio.

Questa incertezza fa nascere preoccupazioni”. Quindi il 30 aprile la pianta sarà collocata proprio nel parco dell’ex Tiro a volo, alla presenza del Capitano di castello di Città. Ci saranno diversi interventi tra cui quello di Augusta Taddei, esponente della Giunta che è stata molto critica verso la scelta del governo. Ma Morganti ha posto l’accento anche su numerose problematiche di ordine politico riscontrate nel Consiglio appena conclusosi.

Prima criticità il provvedimento sugli aiuti agli alberghi che ha visto “con la collaborazione delle forze di opposizione, salvare ed estendere la portata dell’articolo 1, ma ha visto bocciato l’articolo 2, anche da noi contestato, ma che ha registrato uno scontro e una contrarietà nata tutta nella maggioranza”. Un dato politico rilevante se si pensa che il provvedimento era stato portato con il sostegno di due Segretari di Stato, ale finanze e al tuirismo.

“Sempre sotto il profilo politico – prosegue Morganti – anche da parte di tutta l’opposizione c’è stato un atteggiamento propositivo sul progetto di legge sull’istruzione superiore, che darà l’abbrivio alla riforma dell’Università, anche se su questi progetti c’è sempre qualcosa che non funziona. Anche qui è stato adottato un metodo criticato dal Consiglio d’Europa: quello dell’eccesso di decretazione”.

Positiva e condivisa dalle opposizioni la riforma approvata del regolamento penitenziario, seppure anche qui con dei distinguo.

Ma il dato preoccupante, sottolinea Morganti, arriva sulla bocciatura di un Odg di Libera, in particolare perché è lo specchio di una linea non chiara sull’accordo di associazione all’Ue e sul futuro del sistema bancario. “Il nostro ordine del giorno chiedeva che le politiche europee potessero essere conosciute almeno dal Consiglio grande e generale e via via dalla popolazione. C’era anche la disponibilità del Segretario Beccari, ma poi in Consiglio è arrivato il segretario Marco Gatti e l’odg è stato bocciato. Ci sono 25 dossier che San Marino sta trattando con l’Ue e avevamo chiesto di informare almeno i consiglieri. Di questi Dossier, solo 8 sono già definiti, gli altri ancora no. Uno in particolare, quello sull’aspetto monetario, è di vitale importanza perché si tratta di vedere come il nostro sistema finanziario potrà confrontarsi sul mercato unico. Una parte molto delicata”, ha detto Morganti. Ma a quanto pare l’approccio è problematico, infatti “per voce del Segretario alle Finanze arrivano frasi discutibili. Tra queste quella che il memorandum di intesa con Banca d’Italia non si deve fare. E’ stato detto in maniera esplicita – riferisce Morganti – Questo quando qualche anno fa le stesse forze politiche avevano detto che si sarebbero legati alle piante se fosse stata abbandonata la strada del memorandum con l’Italia. Invece no, adesso deve essere mantenuta la piena vigilanza di Banca Centrale.

Ma se non ci sarà apertura su questo tema, il nostro sistema bancario non potrà mai dialogare con il sistema europeo. Quello sammarinese resterà un sistema asfittico, le banche non potranno mai uscire e le estere non potranno mai intervenire nel nostro sistema”. E allora “chi salverà il sistema finanziario della Repubblica di San Marino che ha bisogno di essere ricapitalizzato, professionalizzato e reso più efficace per affrontare le sfide del fututo? Questo è un problema molto serio che si intreccia con la accordo di associazione all’Ue, perché neppure questo si riuscirà a portare a termine se si hanno queste posizioni sul tema della vigilanza bancaria”, ha concluso Morganti.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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