San Marino. MiaRepubblica: Md-Si e Noi sammarinesi

San Marino. MiaRepubblica: Md-Si e Noi sammarinesi

MiaRepubblica è la nuova lista formata da Md-Si e Noi sammarinesi

Antonio Fabbri

Md-Si ha deciso. Non entrerà nella lista di Libera e darà vita ad una lista autonoma assieme a Noi sammarinesi, che quindi si riaffaccia sulla scena politica. La lista si chiamerà MiaRepubblica, un nome che, spiega Lazzaro Rossini, vuole significare la responsabilità di tutti e ciascuno per il bene del Paese.

“Abbiamo il piacere di presentare questo progetto – esordisce Alessandro Rossi – che parte come risposta ad una chiamata di responsabilità. Le nostre provenienze diverse vogliono dare testimonianza concreta che è possibile nel momento in cui c’è una chiamata emergenziale. Noi vogliamo chiudere con la stagione delle calunnie dell’odio, del dossieraggio, di tutto quello a cui purtroppo la cittadinanza ha assistito. Il progetto è aperto e non si limita a persone a questo tavolo, ma cercherà di essere catalizzatore sia verso i cittadini sia verso la classe politica”. “Dobbiamo trovare una chiave di lettura che possa soddisfare tutti su cosa è accaduto nel nostro passato – prosegue – e ripartire insieme perché si possa fare funzionare la macchina dello stato. La macchina dello stato non funzione perché la divisione politica crea l’individualismo e l’incapacità di dare seguito alle migliori idee che ci possono essere”.

Gli fa eco Gian Nicola Berti: “Sappiamo perfettamente che in un paese piccolo come il nostro, risposte efficaci e sollecite arrivano dalla condivisione, che invece sta diventando sempre più complessa. La politica deve elevarsi e non stare a guardare sempre al passato. E’ brutto avere assistito a processi politici, richiami di responsabilità… ma quello che serve sono le soluzioni, mettendo al centro della politica l’interesse superiore della Repubblica”.

Poi, prosegue Lazzaro Rossini, “al di là dei programmi elettorali, il tema fondante è che deve concludersi la stagione dei veleni. Non possiamo più permettercela. C’è bisogno di serenità perché le sfide davanti a noi sono gigantesche”.

Federico Pedini Amati aggiunge: “Non è un caso che ci troviamo attorno alla bandiera della nostra nazione. Per esprimere la nostra cittadinanza e il legame ai nostri valori. Il nostro paese può andare in giro a testa alta. Solo risultando credibili possiamo pensare di rilanciare il nostro paese e la nostra economia. Vogliamo catalizzare tutte le donne e gli uomini onesti per trattare con loro il futuro che ci attende. Facciamo appello alle migliori risorse del paese affinché ritornino alla vita pubblica e inducano la classe dirigente del paese a sotterrare l’ascia di guerra e ripartire con slancio in una azione comune. Se c’è volontà da parte di altri di confrontarsi con noi, ben venga”.

Per Maria Luisa Berti “il momento di emergenza impone una assunzione di responsabilità da parte di tutti. Nei momenti di difficoltà le forze si uniscono. Nessuno indispensabile, ma tutti sono utili. Potevamo fare una scelta di indifferenza, di non avere un ruolo. Ci sentiamo, invece, di intraprende un percorso aperto a tutti i cittadini che credono, rispettano e amano questo Paese. L’appello – dice Maria Luisa Berti – è a tutti i cittadini,  che in qualsiasi ruolo in qualsiasi situazione si trovino possano dare il proprio contributo. Ne va del nostro senso di appartenenza”.

Quanto alla conclusione del rapporto con Rete, Mdsi non intende polemizzare, ma specifica: “A noi dispiace e pensiamo di avere dato un segno di dignità, dato che dal punto di vista del consenso elettorale avremmo avuto più convenienza a rimanere nella lista federata – spiega Alessandro Rossi – Purtroppo nel dialogo politico con Rete Movimento abbiamo riscontrato una incapacità al dialogo, al confronto, ad assumere posizioni differenti e questa chiusura ci ha un po’ amareggiato. Ciò non toglie che non riconosciamo a Rete le sue capacità e riteniamo che possa essere un interlocutore in un progetto che può essere costruito però in maniera più chiara e più trasparente nei confronti dei cittadini. Questa incapacità di dare messaggi di chiarezza, che riguarda tutti, crediamo sia un pericolo”.  Aggiunge Luca Lazzari: “Nel momento in cui ci si confronta su idee e identità, io credo che questo sia ricchezza. Diverso è nel momento in cui ci si scontra su dettami e direttive che non si capisce bene da dove arrivino. Dal 2008 in avanti il Paese non ha fatto altro che ruzzolare e capiamo tutti che ci sono ingerenze esterne e che ci sono delle entità che si muovono sul nostro Paese e lo condizionano. A fronte di questo bisogna che ci sia un cambio di paradigma, cercando di porci come strumento diverso, senza continuare a riprodurre le stesse dinamiche che logorano, non solo noi, ma anche il Paese”. E’ in questa ricerca di cambio di paradigma, dunque, che tra Rete e Mdsi è venuto meno il rapporto di fiducia. “Pensiamo comunque – ha aggiunto Lazzari – che ci sia un margine di recupero per una azione politica comune e congiunta in un prossimo futuro”.

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