L’ex Segretario di Stato Augusto Michelotti interviene sul “caso Tomasetti” facendo alcune precisazioni.
“In merito alla nota pubblicata dalla testata Libertas sabato 15 Agosto, sulle dichiarazioni rese dall’avv. Catia Tomasetti presidente di BCSM nel corso del suo incontro col CCR del 5 Aprile 2019, ed in ragione della loro gravità poi rese note dai membri del CCR a tutto il Congresso di Stato nella seduta dell’8 Aprile 2019 ed ivi verbalizzate; essendo presente nella mia veste di Segretario di Stato ed essendo (assieme a tutto il Congresso di Stato) tacciato di indifferenza in merito a tali dichiarazioni, vorrei fare alcune precisazioni.
Sono stato reso edotto delle (per me) inaspettate dichiarazioni fatte dall’avv. Tomasetti, che aveva chiesto di essere ascoltata in CCR per informare sui provvedimenti giudiziari emanati nei suoi confronti e anche altro e che nel corso di quella riunione ha reso noti anche alcuni suoi colloqui con il direttore dell’AISE e con alcuni membri della Commissione Antimafia Italiana.
Tali notizie naturalmente, una volta riportate, provocarono preoccupanti reazioni tra i Congressisti tanto che, dopo ampia discussione, decidemmo di incaricare l’Avvocatura dello Stato (come emerge dai verbali del Congresso di Stato) di relazionare in merito a come intraprendere le necessarie azioni di tipo legale: questo perchè non solo le dichiarazioni del Presidente BCSM si riferivano ad un procedimento penale ancora secretato ma anche perchè una loro diffusione, oltre a prospettarsi come un atto da valutare proprio in ragione di tale segretezza, avrebbe suscitato un terremoto in BCSM con evidenti ripercussioni sull’equilibrio socio-politico del paese e sull’immagine negativa verso l’esterno che questi fatti avrebbero provocato. Quindi, in quel momento non ci fu indifferenza, ma prudenza e cautela nel richiedere il coinvolgimento dei competenti organi dello Stato rispetto ad un evento che avrebbe potuto avere, se mal gestito, effetti a dir poco devastanti.
Col passare del tempo, sono pienamente rientrato nelle mie funzioni in quanto la gestione delle due Segreterie che mi competevano, abbastanza complesse e faticose, assorbivano la maggior parte del mio tempo. Ci tengo a precisare che non facevo parte del CCR e quindi non sempre ero informato in tempi rapidi sugli ultimi avvenimenti delegando la responsabilità delle scelte in quegli ambiti ai miei colleghi di governo di cui avevo la massima fiducia.
Spero con questa precisazione, di aver contribuito a chiarire la realtà dei fatti”.
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