San Marino. Milano Finanza: “Ipotesi primi rimborsi per gli ex correntisti Cis il 10 giugno, ma c’è diffidenza”

San Marino. Milano Finanza: “Ipotesi primi rimborsi per gli ex correntisti Cis il 10 giugno, ma c’è diffidenza”

Ex correntisti Cis: per Milano Finanza ipotesi primi rimborsi il 10 giugno, ma c’è diffidenza. Di scritto non c’è nulla, ma un impegno che il segretario Gatti avrebbe comunicato ai correntisti i quali intanto preparano una nuova Istanza d’Arengo

Il giornale economico italiano, Milano Finanza, torna sulla questione degli ex correntisti di Banca Cis, poi Bns e ora Società di gestione degli attivi, Sga. Il nodo è sempre lo stesso: il congelamento dei loro risparmi di altri 10 anni almeno oltre il 2032, quando lo sblocco doveva arrivare lo scorso anno. Comunque, stando a Milano Finanza, ci sarebbe un passo in avanti, anche se non c’è nulla di scritto né di concreto, ma solo rassicurazioni verbali, tanto che gli ex correntisti sono diffidenti e hanno presentato ieri una nuova Istanza d’Arengo.

Così MF: “Compie un passo avanti la vicenda dei correntisti beffati della ex Banca Nazionale Sammarinese dopo l’inchiesta condotta da MFMilano Finanza il 4 febbraio. Di scritto o firmato non c’è ancora niente, ma in un confronto avvenuto pochi giorni fa il Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio di San Marino, Marco Gatti, avrebbe confermato ai correntisti di Banca Cis (poi diventata Bns e oggi Sga) l’impegno di iniziare a rifondere i primi rimborsi da 50.000 euro per tutti i correntisti privati (quindi per le famiglie ma non per le aziende) il prossimo 10 giugno. Il fatto che le aziende siano escluse da questi primi versamenti non piace al Comitato Correntisti, ma per quanto piccola rappresenterebbe una prima buona notizia. Tra due mesi, insomma, i risparmiatori potrebbero vedere i primi soldi. Il condizionale però è d’obbligo perché lo scetticismo da parte dei correntisti è alto, così come elevata rimane la soglia d’attenzione. Non a caso è già in fase di preparazione una nuova “istanza d’arengo” (uno dei tre istituti di democrazia diretta dello Stato) che sarà indirizzata ai nuovi Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino che saranno nominati il primo aprile. Il contenuto non è ancora noto, ma l’istanza dovrebbe chiedere rassicurazioni alle massime cariche dello Stato sul fatto che i proventi del piano di rientro di liquidità che la banca sta mettendo in atto vengano utilizzati esclusivamente per il rimborso dei privati e delle aziende coinvolte.

La vicenda riguarda più di 400 famiglie e parte nel 2019, quando dopo la liquidazione dell’ex Banca Cis, divenuta Bns, lo Stato aveva stabilito due strade di tutela dei risparmiatori: chi possedeva importi inferiori ai 100 mila euro è stato rimborsato subito; gli altri sono stati suddivisi in tre classi (risparmi da 100 a 300 mila euro; da 300 mila euro a 1 milione; sopra 1 milione). Per questi lo Stato aveva deciso di convertire le somme in obbligazioni di Bns con tre scadenze diverse (2022- 2024-2026). A ridosso della prima scadenza, però, la Bns è entrata in risoluzione con l’intervento dello Stato che ha convertito i bond Bns in titoli di Stato di San Marino allungando contemporaneamente le scadenze: dal 2022 al 2032; dal 2024 al 2037; dal 2026 al 2042. Si tratta di titoli di Stato che offrono una remunerazione annua dell’1%, poca cosa quando si ha a che fare con un’inflazione come quella attuale, ma soprattutto che non hanno mercato”.

Così, dunque, si legge su Milano Finanza. I correntisti si augurano che questo passo possa essere fatto, ma frenano gli entusiasmi essendo già rimasti scottati parecchie volte.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 18

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