Di quando in quando spuntano nuovi collegamenti con la Repubblica di San Marino nella indagine Mose, cioè lo sviluppo della Chalet,
già imperniata su Claudia
Minutillo piuttosto nota nelle banche di San Marino, William
Ambrogio Colombelli, ex console di San Marino, e Giancarlo
Galan che con San Marino ha firmato un trattato.
Marco Imarisio e Andrea Pasqualetto di Corriere della Sera: I verbali del Mose. «Viaggi, rimborsi elettorali e aziende raccomandate Ecco le richieste dei politici» / Ghedini e San Marino
E sempre tra i «nazionali» ecco Niccolò Ghedini, all’epoca coordinatore del Pdl in Veneto. «Ho conosciuto William Colombelli della Bmc di San Marino a casa di Nicolò Ghedini — ricorda ancora Claudia Minutillo —. Ghedini disse a Galan che avrebbe potuto sfruttare la ditta del Colombelli (al centro dell’indagine per le fatture false che hanno portato agli arresti dello scorso anno, ndr ) anche per finanziare le campagne elettorali in Veneto. Si riferiva alla possibilità che la Bmc emettesse fatture false nei confronti delle ditte che poi andavano a corrispondere le somme di denaro a Galan». Ghedini ha già smentito tutto: «Ricostruzioni dei miei rapporti con il signor Colombelli completamente avulse dalla realtà e dagli atti di indagine. Intenti diffamatori». Tra i politici veneti compare il nome di Flavio Tosi, il sindaco leghista di Verona. «Ho dato all’ingegner Dal Borgo (uno dei 35 arrestati, ndr ) il rimborso di un versamento che ha fatto a favore del sindaco Tosi», dice Baita parlando di «15 mila euro», precisando che in questo caso il finanziamento era regolare.
Ghedini Niccolò