Esperienze che lasciano il segno
Siamo immersi in un’atmosfera particolare, ma non siamo fuori dal mondo. La notizia dell’uccisione del prete francese di Rouen ci turba. Nella Messa pomeridiana il Card. Bagnasco dirà: «La risposta migliore a questo crimine siete voi, davanti all’Europa che in questi giorni vi guarda». Condivido. Ancora un po’ di cronaca: ritrovo il gruppo dei “miei settantacinque”. L’incontro è davvero fortunoso. Verso la mezzanotte di ieri sera mi telefona un amico, don Giordano, responsabile regionale della Pastorale Giovanile. Mi dice che ha la possibilità di ricongiungermi col gruppo. L’appuntamento è per le 7. Ritrovo così i nostri ragazzi. Per me una festa. Da solo non sarei mai riuscito. Sono passate meno di ventiquattro ore e mi sembra un secolo… Noto che i miei giovani amici sono stanchissimi. Mi raccontano che il rientro dalla Messa di inizio GMG è stato rocambolesco. Qualcuno è andato a dormire intorno alle due di notte. Effettivamente uno dei problemi di questa edizione sono i trasferimenti. Cracovia non riesce ad offrire ospitalità per il mezzo milione di pellegrini già arrivati. Qualche gruppo è collocato perfino a centocinquanta chilometri di distanza. I nostri quaranta/cinquanta chilometri al confronto non sono male. Ma se il treno locale va in tilt anche i quaranta/cinquanta chilometri diventano un problema. E così è stato ieri notte.
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