Il movimento Rete torna a parlare del caso “insegnanti di religione cattolica”, criticando la scelta del Governo. Mentre da una parte il governo chiede sacrifici a tutti, prevede decurtazioni degli stipendi del 50% a chi vuole rientrare con formazione nel mondo di lavoro dopo un licenziamento, costringe le persone in mobilità ad accettare qualsiasi lavoro anche con 2 o 3 livelli in meno, dall’altra continua a elargire prebende e favori a chi già se la cava più che bene.
Ad esempio il fatto che l’insegnante di religione cattolica viene scelto dalla diocesi e non deve sottostare come ogni altro insegnante alle liste di collocamento. Come se l’insegnante di educazione tecnica non fosse scelto in base alle liste ma venisse scelto dall’ordinedegli ingegneri… è questa discrezionalità che impedisce di poter prevedere una parificazione dei trattamenti economici, oltre al fatto che come Movimento RETE da tempo sosteniamo che ogni indennità pubblica debba venir soppressa… e ora come si fa a sostenere di dare indennità anche a chi fino ad oggi non ne godeva?
Leggi Comunicato, Movimento R.E.T.E.
Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità