San Marino. Nel pomeriggio il Consiglio conclude l’esame delle Istanze d’Arengo: tutte respinte

San Marino. Nel pomeriggio il Consiglio conclude l’esame delle Istanze d’Arengo: tutte respinte

La seduta del Consiglio grande e generale riprende nel pomeriggio dalla votazione dell’Istanza d’Arengo n.16 “affinché tutte le forme di violenza sulle donne delineate nella Convenzione di Istanbul siano previste nella legislazione sammarinese”.

L’Istanza, precisa il report di San Marino News Agency, viene respinta con 22 voti contrari e 20 favorevoli.

Si torna così al comma 8 Ratifica dei decreti delegati e decreti legge, a partire dal decreto delegato 20 gennaio 2023 n.5 – Revisione del Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato e Secondo Fabbisogno del Corpo di Polizia Civile, presentato dal segretario di Stato per gli Affari interni Elena Tonnini, e “frutto del confronto interno al governo, con la maggioranza e con i sindacati, ascoltando anche le esigenze del corpo di Polizia civile”.

Guerrino Zanotti di Libera torna a stigmatizzare il deposito di “emendamenti all’ultimo momento che incidono pesantemente e stravolgono nei numeri il decreto. Siamo preoccupati, si creano decine di posti di lavoro in più che creano un costo elevato”. Inoltre, aggiunge, come dimostrano i due emendamenti di Domani Motus liberi, “la maggioranza è spaccata”. Il collega di partito Matteo Ciacci sottolinea che “il trend delle assunzioni nel settore pubblico allargato torna a crescere, anche con profili di ruolo non rilevanti per competenze. Con gli emendamenti Domani Motus liberi contesta l’impostazione- prosegue- ma non si è confrontato con la minoranza per condurre una vera battaglia”. Per Nicola Renzi di Repubblica futura “il decreto porta a un aumento considerevole dei dipendenti pubblici, varie decine se non centinaia di unità”. Sui controlli, “ciò che c’è viene smantellato, l’Ufficio di attività di controllo viene sostituito da una nuova unità in via di potenziamento. Un conto sono i controlli fatti dalla Pa un conto quelli delle Forze di polizia. Ci sono molti punti di debolezza e gli emendamenti di Motus liberi lo migliorano ma su questo tema si gioca parte importante dell’azione del governo”.

Il segretario di Stato per la Giustizia Massimo Andrea Ugolini, a nome del Tribunale ringrazia per i molti profili di ruolo che vengono riconvertiti per una maggiore specializzazione, anche in vista di un processo telematico che partirà nei prossimi mesi, e per il supporto all’attività giudiziaria”. Gian Carlo Venturini del Patito democratico cristiano sammarinese afferma che “il potere di controllo e sanzione non possono essere incentrati in un unico settore. Occorre chiarire esattamente e potenziare i controlli con altri decreti. La sezione amministrativa non è una novità, è il Nucleo Antifrode”. Dunque, ribadisce, “occorre un decreto per definire le competenze e un quadro generale sui controlli senza concentrarli in un unico organismo”. Per Domani Motus liberi Gaetano Troina mette in luce che “il decreto è complesso. Siamo tutti d’accordo che i controlli vanno potenziati e i nostri emendamenti vanno in questa direzione, per garantire sufficiente personale agli uffici Attività economica e Attività di controllo, e per non oberare la Polizia civile con funzioni amministrative. Per questo proponiamo di eliminare alcune parti del decreto”.

Denise Bronzetti del Gruppo misto dichiara l’astensione perché il decreto coinvolge l’ufficio dove lavora. E da un lato mette luce che “se si aumentano le figure specializzate va equilibrato e seguito da una scelta sulle figure di supporto”, dall’altro segnala che sul settore dei controlli sulle attività economiche “non sono mai stata troppo concorde nell’inasprirli, mi aspetto un’unità operativa di controllo capace di fermare certi fenomeni ancora presenti di aziende che aprono, non pagano dipendenti e contributi, non versano la monofase, falliscono e poi riaprono”. Infine sul tribunale “certe figure vanno tenute meglio in considerazione, come gli ufficiali giudiziari”. Pasquale Valentini del Partito democratico cristiano sammarinese richiama che “il decreto si inserisce nelle raccomandazioni della commissione Antimafia. È positivo che ci sia maggiore efficacia nei controlli: nella filiera c’è qualche vulnerabilità, c’è bisogno di mettere ordine negli uffici. C’è un problema di coordinamento, di funzioni e di interazione. Alcuni aspetti vanno chiariti, come il problema del rapporto con l’esterno” e “occorre anche avere una visione aggiornata di ciò che avviene nel mondo economico”, a partire dai “grandi debitori”.

Dai banchi di Rete Emanuele Santi chiarisce che “sui profili di ruolo non si tratta di nuove figure. E il consigliere Zanotti dovrebbe saperlo bene. Molti organi sono stati svuotati di competenze come il Nucleo Antifrode. Il confronto è stato molto approfondito e il decreto coglie nel segno sulla riorganizzazione dei controlli. Un tema su cui non si può sottovalutare che ci sono problemi. Si deve attribuire un compito preciso a tutta la filiera perché non ci siano sovrapposizioni o buchi. Alcuni settori sono a rischio e si dovranno prevedere controlli più mirati a chi apre nuove società”. Iro Belluzzi di Libera concorda che “la macchina amministrativa ha bisogno di nuove risorse che devono fare cambiare il passo sulle funzioni dello Stato”. Con la nuova sezione sui controlli, prosegue, “si devono contrastare i grossi problemi che creano certe società, serve un cambio di passo importante sui grossi debitori e su certi settori come quello dell’auto”. Il segretario di Stato per il Territorio Stefano Canti ritiene il decreto “necessario, cambiare i profili di ruolo non significa aumentare la spesa pubblica ma aumentare le competenze e le professionalità”, puntando sui giovani. “La sfida è contenere i costi e aumentare l’efficacia della Pa”. Inoltre “c’è l’emendamento per la creazione nell’Azienda ai lavori pubblici di un settore specifico per i lavori legati all’Ospedale di Stato. Andiamo a modifica certi profili di ruolo per fate crescere questo settore. Non c’è stato nessun smantellamento nell’Azienda, 35 salariati sono andati in pensione e altri lo faranno quest’anno, per cui occorre assumerne di nuovi”.

Il consigliere Mirko Dolcini di Domani Motus Liberi conferma che il partito aveva chiesto più tempo per il confronto e per questo “abbiamo depositato emendamenti che vanno nella direzione dei controlli, necessari e da fare bene, tra quelli amministrativi e quelli di polizia. È giusto prevedere nuovo personale di polizia, ma se vengono sobbarcati di funzioni amministrative è un cane che si morde la gola. C’è chi ci tira per la giacchetta, ma non c’è bisogno di alleanze e pacche sulle spalle per votare buone leggi”. Per Rete, Daniela Giannoni ribadisce che è “importante riorganizzare i controlli, senza accentrarli, ma non si vuole instaurare uno stato di polizia, bensì aumentare la preparazione di chi li fa e con strumenti efficaci. Le aziende sane non hanno nulla da temere e si deve fare in fretta per quanto emerso dalla commissione Antimafia”. Il collega Giovanni Maria Zonzini ritiene il decreto “fondamentale. L’efficientamento dei controlli costituisce un costo ma quanto ci costa non averli?”, interroga. “Si tratta di un investimento virtuoso anche perché lo Stato ha il dovere di tutelare i lavoratori e le aziende sane, non ci sarà uno stato di polizia, ma di pulizia delle cariatidi che ancora ci ammorbano”.

Ancora per Libera, Vladimiro Selva pone un problema di fondo in riferimento all’ospedale: come le strutture dove opera, “è di proprietà dello Stato mentre dovrebbe essere nel patrimonio dell’Iss, con dei finanziamenti messi a disposizione. È allora giusto che ci sia un gruppo di tecnici nell’Azienda dei lavori pubblici che segua solo l’edilizia ospedaliera”. Sui controlli economici “investire dà riscontri, ma nel Paese non c’è la mentalità giusta, non mi sembra che nel decreto ci siano grandi novità”. Gloria Arcangeloni di Rete si concentra sul “metodo portato avanti dalla segreteria di Stato: l’intervento rientra nel percorso di riforma della Pa, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate. Si recepiscono un odg della commissione 3 di aprile e le raccomandazioni della commissione Antimafia. È stata ricercata la maggior condivisione possibile. Confidiamo che ci sia lo stesso percorso da parte della segreteria di Stato per l’Industria”, conclude. Il segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi parte dal presupposto che “la necessità di controlli efficaci riguarda il rischio che ogni sistema porta con sé”. E serve “un potenziamento. Si deve essere consapevoli di ciò che ha bisogno del Paese. I nostri reati sono legati alla finanza e all’attività commerciale ed economica, ed essere tempestivi è complicato perché non abbiamo la capacità di lettura in tempo reale e in maniera tempestiva dei dati. Non mi stupisce l’aumento di personale, al Paese manca però l’indagine informativa e il decreto per l’Ufficio attività economiche più volte bloccato colmerà la lacuna. In generale il decreto è positivo, c’è un aumento della qualità ma serve più ordine”.

Gian Matteo Zeppa di Rete ha la sensazione che “ci si dimentichi da dove partiamo” e conferma che “il decreto è il frutto dell’attività del governo intero. La volontà di aumentare i controlli non è negativa e i controlli non vanno demandati esclusivamente a un ufficio. E non devono essere prerogativa dell’attività di governo. I reati però non sono solo legati alla finanza. Negare che la mafia non possa entrare a San Marino significa non essere realisti. E gli anticorpi possono essere quelli di una riorganizzazione”. Carlotta Andruccioli di Domani Motus liberi evidenzia che “uno dei punti più delicati, al centro dei nostri emendamenti, è il fabbisogno della Polizia civile. Le nostre modifiche vanno nella direzione del potenziamento dell’Ufficio attività di controllo. Ci preoccupa che lo si depotenzi, la strada è invece implementarlo in termini numerici, con una formazione specifica del personale e con la strumentazione tecnologica”.

 

Nella fase di repliche il segretario di Stato Tonnini risponde che “è emerso un timore sull’aumento dei numeri, in realtà la tendenza è stabile, ci attestiamo sul numero di 3.700 unità. È vero che aumenti ci saranno ma vanno valutati. All’Aass per esempio si attribuiscono 15 profili di ruolo che andavano fatti. In molti casi l’aumento di numeri è compensato da una diminuzione, spesso si tratta di conversioni. Non sono 25 unità. Non si apre alla campagna elettorale, si attua lo strumento dei corsi e dei concorsi, che ha registrato 1.258 partecipanti. Sui controlli sono serviti mesi di confronto, non accetto gli slogan che si depotenzia e smantella l’Ufficio attività di controllo, è stato oggetto nel 2021 e 2022 di una riorganizzazione sul dipartimento economia che ha riguardato solo la parte lavoro. Nessuno vuole limitare l’economia sana ma colpendo le parti distorsive si dà un messaggio chiaro. Occorre intervenire anche su controlli ex ante, di avvio delle licenze”.

Zanotti di Libera continua a ritenere che “non c’è un’idea chiara sulla filiera dei controlli. Si discute di una parte, quella della Polizia civile, e non sappiamo lo sviluppo per gli altri organismi, non ci sono visione unitaria e quadro completo”, mentre Belluzzi è “preoccupato per le divisioni della maggioranza. Il richiamo è di trovare una soluzione univoca. “Si fanno modifiche tali per cui l’Ufficio attività economiche avrà competenze diverse e se non lo si capisce è un problema grosso. Il governo cambia ancora le carte in tavole ed è già un simbolo di fallimento. Non c’è una visione corale sui controlli alle attività economiche”, riconferma Renzi di Repubblica futura. Il segretario di Stato Righi è chiaro: “La filiera del controllo dal punto di vista amministrativo è gestita dall’Ufficio attività di controllo che userà in modo più incisivo la Polizia civile. Che avrà il compito di fare istruttorie, individuare criticità, mentre la sanzione rimane in capo all’Ufficio che ne detiene il potere. Occorre implementare poi gli strumenti per essere tempestivi”.

Per le conclusioni, il segretario di Stato Tonnini concorda che “serve un quadro completo. Con questo intervento non si risolve tutta la filiera dei controlli, ma è un passaggio molto importante. Alla Polizia civile rimane la capacità istruttoria e inviano il verbale a chi ha il potere sanzionatorio, il decreto stabilisce che è corretto che chi abbia fatto il verbale abbia un feedback. Quello richiesti per concludere l’iter. In più ci sono strumenti di verifica ulteriori con l’articolo 12. Ci sono revisioni di dipartimenti, valorizzando le collaborazioni. Non vedo problematiche laddove si vada tutti nella direzione di rafforzare i controlli sulla base dei confronti fatti e in corso. Come per la Polizia civile, basta seguire gli stessi indirizzi per la parte del dipartimento Economia”.

 

Terminata la discussione generale, si entra nella fase di esame degli emendamenti, sei del governo, accolti, e altrettanti di Domani Motus liberi, tutti bocciati.

Agli articoli 2 e 3 vengono approvati due emendamenti del governo per fare fronte alle esigenze del Tribunale per profili di ruolo più specializzati. E all’articolo 7 un altro emendamento del governo per potenziare la divisione commerciale.

All’articolo 9 sulle richieste di modifiche di fabbisogno dei dipartimenti, l’emendamento del governo risponde alle esigenze della Segreteria istituzionale, del dipartimento Finanze, degli istituti culturali e del dipartimento Turismo-Cultura. I due emendamenti di Domani Motus liberi puntano a potenziare il personale degli uffici Attività economiche e Attività di controllo. “C’è l’impegno entro la fine di marzo per un percorso di riorganizzazione del dipartimento Economia”, ricorda il segretario di Stato Tonnini chiedendo di respingere le richieste di modifica di Domani Motus liberi. Per il collega Righi però “un’implementazione immediata è necessaria, la situazione è sottodimensionata”. Il consigliere Renzi di Rf non capisce le parole del segretario di Stato Tonnini se “non per le ripicche politiche che non fanno bene a nessuno”: mentre Bronzetti del Gruppo misto ricorda “lo strumento degli interpelli interni”. Per Troina di Domani Motus liberi “se ci sarà la necessità di rivedere i numeri c’è disponibilità a ragionare, ma le nostre indicazioni sono necessarie”. L’emendamento del governo viene approvato e i due di Domani Motus liberi respinti.

All’articolo 10 l’emendamento di Domani Motus liberi propone di abrogare la parte sulla sezione tecnico-amministrativa del settore indagine. “Si toglie una delle parti più qualificanti sul fabbisogno della Polizia civile, con cinque unità in più”, replica il segretario di Stato Tonnini. Per il collega Righi “l’importante è che non ci sia sovrapposizione di attività”. L’emendamento viene respinto.

Altro emendamento di Domani Mortus liberi all’articolo 11 per eliminare una parte sul Nucleo Antifrode. “Si toglie il concetto di eliminazione del nucleo che viene assorbito dalla Polizia civile”, spiega il segretario di Stato Tonnini. Con il collega Righi a ribadire “l’importanza che le attività non si sovrappongano”. Anche in questo caso l’emendamento viene respinto.

All’articolo 12 Domani Motus liberi propone un emendamento completamente soppressivo, non condividendo l’impostazione sul settore indagine, mentre l’emendamento del governo specifica gli ulteriori strumenti operativi in capo al settore indagine, tra cui la messa a sistema di tutti i dati, precisa il segretario di Stato Tonnini. Il consigliere Riccardo Stefanelli del Pdcs chiede due modifiche all’emendamento per evitare conflitti di interpretazione e una ne chiede anche il segretario di Stato Righi, sottolineando che ci può essere anche qui un pericolo di sovrapposizione di funzioni. Per Santi di Rete emerge “una divisione di vedute, chiedo il rispetto dell’odg approvato in commissione Antimafia e delle linee guida”. Sulle richieste di modifica del Pdcs viene sospesa la seduta per trovare la quadra e viene ritirato l’emendamento del governo per una richiesta di modifica concordato. Troina di Domani Motus liberi ribadisce l’impostazione del partito. Ma l’emendamento soppressivo viene respinto e accolto quello del governo.

Un altro emendamento totalmente soppressivo di Domani Motus liberi all’articolo 13, quello della sezione tecnico-amministrativa, viene respinto.

Infine l’ultimo emendamento del governo all’allegato 1 viene approvato.

Il decreto delegato 20 gennaio 2023 n.5 – Revisione del Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato e Secondo Fabbisogno del Corpo di Polizia Civile, viene approvato con 22 voti favorevoli, la seduta viene sospesa e riprenderà alle ore 21.

 

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