San Marino. Nicolini (Rete): “La giustizia è allo sbando”

San Marino. Nicolini (Rete): “La giustizia è allo sbando”

LA SERENISSIMA – Nicolini (Rete): “La giustizia è allo sbando”

Marco Nicolini, consigliere di Rete, interviene sul proprio profilo Facebook per aggiornare i cittadini sulla situazione attuale che sta attraversando la Repubblica di San Marino:

“La gravità della situazione non va nemmeno spiegata: San Marino zoppicava qualche anno fa, mentre ora è un inerte corpo a terra con lo sguardo supplicante. Le prossime scadenze mettono i brividi a chiunque sappia fare di conto, perché non occorre essere economisti per capire che non faremo fronte ad alcuna di esse. La situazione la conoscono tutti, ma molti illusi non sono consci del fatto che nessuno ci salverà. Non abbiamo alcun peso politico da mettere sul piatto e il fatto che le nostre credenziali al Consiglio d’Europa siano state contestate per una segnalazione giunta dal nostro stesso Paese, acuisce la nostra debolezza. 

Abbiamo bisogno di un piano di salvaguardia nazionale dettato da linee ben precise, che sgombri il campo da qualunque polemica risulti inutile o dannosa. Dobbiamo prepararci ad accogliere molti nuovi investitori i quali, una volta esaminati e risultati in ordine, potranno pretendere rapidità, stabilità ed efficienza ad ogni livello. La cittadinanza e la residenza sammarinese non vanno svendute, perché inflazionarle significherebbe rinunciare in partenza all’elettività dietro compenso economico, un serbatoio milionario per gli altri piccoli Stati.

La giustizia è allo sbando, e con la procedura d’urgenza del prossimo Consiglio parte malissimo anche in questa legislatura, ed è divisa in due fazioni corrispondenti a due magistrati. Essi rendono San Marino un campo di battaglia per la loro guerra personale, in cui molti politici recitano il ruolo di gregari e gonfalonieri. Vanno entrambi allontanati, perché i nostri secoli di storia non possono essere barattati con le loro arroganza e ambizione. 

La politica è serva di tutti ma, disgraziatamente, non dei cittadini meritevoli. Sì, perché sia chiaro: molti altri cittadini sono invece colpevoli di questo stato delle cose e, il più delle volte, sono quelli che più gridano nelle piazze, sui social, nei bar. Non raramente ho visto gridare allo scandalo contro l’aiuto di Stato a Banca Cis, persone che alla stessa banca non avevano restituito centinaia di migliaia di euro. Così, per citare uno dei mille cortocircuiti del Paese. Occorre ripartire da temi pragmatici. Chi esagererà i restanti, come puntualmente avviene pur di mettersi di traverso, verrà inchiodato alle proprie responsabilità, perché tutti ne avremo, da oggi in avanti. Il giorno zero è oggi stesso”.

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