Lavoro, tolto il limite del 50% dei dipendenti
Era atteso prima dell’inizio di giugno, anche in considerazione del fatto che in Italia, dal 3 giugno, si riaprirà la mobilità tra regioni. Il nuovo decreto, emesso ieri, il numero 96, allenta dunque ancora un po’ la stretta delle prescrizioni, pur mantenendo le norme di prevenzione personale: lavaggio mani e uso mascherina in luoghi chiusi o in caso di assembramenti, distanziamento interpersonale ecc. Restano invariate anche le disposizioni per i malati e anche per i quarantenati, pure quelli da lunga data, per i quali il segretario alla Sanità si era speso, seppure con modalità che hanno fatto discutere. (…)
Si potrà tornare tutti al lavoro, nel rispetto delle prescrizioni ovviamente. Infatti sul piano lavorativo viene tolto il limite della degli occupati presenti sul posto di lavoro, che era del 50% del personale. Resta ferma la misurazione della febbre prima di recarsi al lavoro e le norme sullo screening sierologico della forza lavoro sammarinese. Riprendono, sempre nel rispetto dei protocolli, i dipendenti pubblici che erano rimasti ancora a casa i trasporti pubblici, le mense e l’università. Per chi, dipendente pubblico, dovesse tuttavia lavorare in uffici non ancora pienamente operativi e rimanere a casa, verrà applicato un trattamento retributivo ridotto del 50%, non inferiore comunque ai 700 euro mensili. L’ingresso al lavoro, per consentirne lo scaglionamento, vedrà riconosciuta una flessibilità di 30 minuti sull’orario di timbratura. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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