Franco Cavalli di San Marino Oggi: Gettoni e stipendio: i consiglieri dipendenti pubblici non vi rinunciano / Rinviata la proposta di abolirli o parificarli a quelli di chi lavora in proprio o nel privato: la disparità di trattamento per ora resta
Tagli si, ma alla
casta no. O almeno
a quella parte della
casta che oltre ad un
posto in Consiglio
Grande e Generale
è un dipendente
pubblico.
Ai primi di settembre
infatti, durante
la prima commissione
permanente,
mentre era in corso
la discussione sulla
riforma della pubblica
amministrazione, tre consiglieri
(Gian Nicola Berti di Ns, Massimo Cenci
di Nps e Silvia Cecchetti del Psrs)
hanno presentato un emendamento
che chiedeva di parificare il trattamento
economico dei consiglieri dipendenti
della Pa con i consiglieri dipendenti di
aziende private o liberi professionisti.
L’argomento era stato innescato dal
passaggio della riforma in cui si cerca
di parificare lo stipendio pubblico a
quello privato.
Attualmente infatti i consiglieri che
hanno un’attività in proprio o sono
dipendenti del settore privato, quando
si assentano dal lavoro per partecipare
alle sedute del Consiglio usufruiscono
di un permesso speciale, che però non
è retribuito. Quindi quel giorno percepiscono
solo il gettone di presenza
consiliare (pari a 103 euro e attualmente
decurtato del 10% per il contributo di
solidarietà).
Chi è invece dipendente della Pa, per
le sedute in orario di lavoro (non per
quelle notturne quindi) usufruisce di un
permesso speciale, ma retribuito (che
gli fa anche accumulare giorni di ferie
quindi) a cui si aggiunge un gettone di
presenza (pari però a poco meno della
metà di quello percepito da chi è nel
privato). Quando poi la seduta è fuori dagli
orari di lavoro il gettone è uguale sia
per i dipendenti pubblici che per privati
e professionisti.
Nel momento in cui è stata avanzata
la proposta di parificare la retribuzione
(adeguandola al livello più basso, ovvero
quello del privato) alcuni consiglieri
dipendenti pubblici, sia di maggioranza
(in particolare della
Dc) sia di opposizione
(in particolare del
Psd e di Su) si sono
opposti e la proposta
è saltata.
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