San Marino. Nomina Garanti e “virate tremende di Rete”, Repubblica Futura

San Marino. Nomina Garanti e “virate tremende di Rete”, Repubblica Futura

“Tra rinviati a giudizio al Governo , nomine e Confuorti, virate tremende di Rete”

Repubblica Futura torna sul nodo della Nomina dei Garanti, che è stata votata nella notte di martedì

Antonio Fabbri

“Vorrei tornare sul tema – dice Sara Conti – perché l’opposizione ha sostenuto che non si sia trattato di una forzatura e che , a loro dire, non c’è stata violazione della prassi di cui giuridicamente non si può parlare. E invece la prova della forzatura è proprio nelle norme che prevedono, per la nomina dei Garanti, la maggioranza qualificata dei due terzi che in situazioni ordinarie non c’è. 

Questo significa che la nomina deve essere fatta con il concorso delle opposizioni. Oggi, l’organo di Garanzia è formato interamente da giuristi nominati dall’attuale maggioranza. Con una maggioranza come quella attuale che da sola ricopre i due terzi, sarebbe stato ancor più corretto rispettare questa prassi che è attuata dal 2003. Ribadiamo, invece, che non è stato consentito alle opposizioni di fare il proprio nominativo. La maggioranza, anche se lo avessimo fatto, avrebbe comunque proceduto con le proprie nomine. La forzatura c’è stata, eccome se c’è stata! Alle opposizioni non è stato permesso di portare il loro nome. Nulla da eccepire sui nominativi di altissimo profilo. Tra l’altro anche noi abbiamo sostenuto Kristina Pardalos, però di fatto ci troviamo in una situazione in cui abbiamo un Collegio Garante i cui membri sono interamente nominati dalla maggioranza e questo è un unicum nella storia che denota il mancato rispetto delle pratiche democratiche”.

In più c’è il “come si cambia”, aggiunge Nicola Renzi. “E’ giusto che i nostri cittadini sappiano come, facendo politica, c’è una via, che è quella della coerenza, e poi c’è la via dell’incoerenza che porta, quando si è all’opposizione, a sostenere certe cose e, quando si è in maggioranza, a sostenere l’esatto contrario.

Il comunicato di Rete e Mdsi, in cui si parlava della nomina dell’attuale dirigente del tribunale, l’emblema di questo. Rete ha scritto che il fatto di essere nel Comitato scientifico della “Fondazione Tatarella”, denotava, per l’attuale dirigente del tribunale una ‘appartenenza politica poco raccomandabile’, era meno di un anno fa, il 24 febbraio 2019. Membro della stessa Fondazione è anche il professor De Vergottini. Quindi, secondo Rete, ieri sera il Consiglio ha messo nel Collegio Garante una persona la cui nomina è inopportuna, il Consiglio, secondo Rete, ha votato nel Collegio garante persona vicinissima a Confuorti… e lo ha fatto grazie a Rete. Ora, noi, e questa è la nostra coerenza, siamo convinti – prosegue Renzi – che non sia così. Crediamo però che fare comunicati stampa, come quello del 24 febbraio, non faccia un servizio al nostro Paese. E poi c’è il dato politico: perché questo cambiamento? Lo abbiamo chiesto e crediamo che debbano spiegare la vera e propria inversione a U che hanno fatto, debbano spiegare questo cambio di posizione, non tanto a noi, ma almeno ai cittadini e in particolare ai cittadini che li hanno sostenuti che pensiamo siano particolarmente disorientati per cambiamenti repentini di posizione. Quindi, quando si tratta di gettare fango si cerca qualunque escamotage per gettare discredito su queste persone. Quando si tratta di sostenere persone per motivazione politica, perché imposte forse dalla Dc, allora ci si dimentica di tutto”.

Renzi rimarca anche come in diversi interventi ci siano stati “molti attacchi verso l’attuale composizione del Collegio garante, verso il Dirigente del tribunale e altri. Noi a questo non ci stiamo”

Lo ha ricordato Andrea Zafferani. “A noi il Collegio Garante ha dato ragione e ha dato anche torto, tra l’altro nel pieno della campagna elettorale, ma non avete mai sentito da parte nostra una posizione pubblica nel merito delle sentenze che abbia attaccato un magistrato. Mai sentito parola contro il Collegio Garante in qualunque composizione. Quindi noi da queste critiche ci dissociamo e richiamiamo al rispetto verso le persone che ricoprono ruoli importanti.

Quindi Andrea Zafferani, come fatto in Consiglio, rimarca che “uno dei tre membri nominati ha di recente partecipato al Collegio difensivo delle opposizioni con gli avvocati Cardelli, Lara Conti e Tania Ercolani, nella causa dei consiglieri di opposizione per supposta incostituzionalità di una norma. Causa in cui hanno avuto torto. Il punto è: che cosa sarebbe accaduto se la allora maggioranza avesse proposto per un ruolo così delicato e di garanzia un giurista che avesse proposto una causa avanti al Collegio dei garanti? Il fatto di essere di garanzia per tutti, a parti invertite, cosa avrebbe scatenato? Avrebbero detto sicuramente che quella figura non sarebbe stata imparziale, non sarebbe stata di garanzia per tutti e sarebbe servita per lottizzare il Collegio garante. Sono sicurino al 100% che avrebbero detto così. Sorvolo sulle grida comunicati che avremmo sentito. Tra l’altro non sappiamo se sia stato pagato per il lavoro svolto dalle forze di opposizione. Forse non lo sapremo mai”.

Tra le incoerenze di Rete “sempre nella categoria come si cambia – aggiunge Zafferani – evidenziamo questioni di inopportunità che sarebbero state sollevate dalle ex opposizioni oggi maggioranza con una forza impressionante. In una settimana di vita del governo: lLa Fondazione Tatarella era definita da Rete un covo di persone vicine a Confuorti; adesso De Vergottini va bene. In più come non sottolineare il tema delle presidenze delle commissioni permanenti e non. Rete proponeva un progetto di legge per assegnare d’ufficio alle forze di opposizione addirittura la presidenza delle commissioni permanenti di nomina consiliare. Poi c’è il tema dei rinviati a giudizio che fanno parte del governo. E vengono in particolare da chi diceva ‘fuori gli indagati dalle istituzioni’. Evidentemente i rinviati a giudizio possono stare al governo. Ebbene, tre virate importantissime nel giro di poco tempo. Virate tremende. Abbiamo chiesto spiegazioni in consiglio, ma nessuna spiegazione è arrivata”, ha concluso Zafferani.

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