San Marino. Npl, il pacchetto da recuperare ammonta a 560 milioni di euro

San Marino. Npl, il pacchetto da recuperare ammonta a 560 milioni di euro

Sull’intero pacchetto di crediti deteriorati verranno emesse obbligazioni, più sicure, mediamente rischiose e molto rischiose.

ANTONIO FABBRI – Sulla gestione degli Npl, i crediti non performanti, e sulla loro cartolarizzazione, come è noto, è puntata l’attenzione anche del Fondo Monetario Internazionale. Secondo quanto reso noto i crediti da recuperare in pancia alle banche ammontano a 560 milioni. Il dato deriva dall’audizione in Commissione finanze del 25 novembre scorso. La questione è complessa, ma nell’audizione è stata spiegata l’operazione di cartolarizzazione degli Npl e gli esperti dell’Associazione Bancaria Sammarinese (Abs), hanno risposto alle domande dei Consiglieri.

Così, nell’“Audizione dell’Associazione bancaria sammarinese in merito alla selezione dell’arrenger per la cartolarizzazione di sistema”. Il direttore di Abs Federico Gianni e poi, più nel dettaglio, l’avvocato Matteo Mularoni dello studio legale omonimo che ha seguito l’operazione, hanno illustrato il percorso che ha portato alla scelta di una rosa a due di candidati: Kpmg e Jp Morgan.

Si parte da un dato: gli Npl totali ammontano a 560 milioni di euro, sui cui è già stata operata una svalutazione dalle banche a 200 milioni. Toccherà all’arrenger valutare se questo valore, coperto per il 70% da garanzie reali, cioè immobili prevalentemente, resterà tale o dovrà essere ulteriormente svalutato o rimodulato.  Quindi sull’intero ammontare degli Npl, 560 milioni, verranno emesse obbligazioni, e i crediti verranno così cartolarizzati. Queste obbligazioni saranno Senior, con sottostanti crediti più sicuri e garantite; poi ci saranno le Junior, quelle più rischiose, e le Mezzanine, sempre rischiose, ma un po’ meno delle Junior. Tutto questo è stato appunto spiegato 10 giorni fa in commissione finanze. Insomma, il pacchetto di crediti deteriorati che si andrà a mettere sul mercato sotto forma di obbligazioni ammonta complessivamente, si diceva, a 560 milioni di euro.

L’unica banca che non partecipa all’operazione è Bsi, avendo un valore residuale. Cassa di Risparmio di San Marino, invece, non ha inserito nel pacchetto i crediti Delta. Il perché non è noto. Questo, comunque, è anche uno dei motivi, ha spiegato l’avvocato Mularoni rispondendo alla domanda di Emanuele Santi di Rete, per il quale il dato di 1,5 miliardi di euro di Npl stimati un anno fa, vede oggi un ridimensionamento considerevole pari a circa un miliardo in meno di crediti dubbi nel pacchetto. “Sono due i motivi – ha spiegato l’avvocato Mularoni – Cassa non conferisce i crediti di Delta che non entrano nel progetto. Inoltre la definizione Npl comprende più categorie di crediti bancari non perfomanti e qui non ci sono gli incagli (cioè quei crediti valutati come maggiormente difficili da recuperare o addirittura irrecuperabili, ndr.) su proposta degli arrenger che ci hanno guidato nel progetto”, ha affermato l’avvocato Mularoni.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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