San Marino, nuovo Prg non prima di ottobre. Venturini: “Integrare piano di Boeri con infrastrutture strategiche individuate dal governo”

San Marino, nuovo Prg non prima di ottobre. Venturini: “Integrare piano di Boeri con infrastrutture strategiche individuate dal governo”

Il nuovo Piano Regolatore Generale (P.R.G.) di San Marino sarà pronto per ottobre 2022. Il tempo necessario per aggiornare la precedente proposta dell’architetto Boeri.

È questo l’intendimento della maggioranza e del governo emerso ieri pomeriggio dal Consiglio Grande e Generale. A conclusione del dibattito sul nuovo strumento di pianificazione territoriale è stato approvato a maggioranza dell’ordine del giorno (clicca qui per la versione integrale) sottoscritto da Pdcs, Rete, Gruppo misto di maggioranza, Npr e Dml.

L’Ordine del giorno, in particolare, impegna tra l’esecutivo a:

  • definire un nuovo incarico allo Studio Boeri Architetti, coaudiuvato anche da altri professionisti, per l’aggiornamento in relazione agli obiettivi sopra elencati del progetto di legge ‘Nuovo strumento di pianificazione territoriale della Repubblica di San Marino- PRG’ .
  • a discutere in Consiglio Grande e Generale le risultanze del progetto del Tavolo per lo sviluppo sostenibile, per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni unite, con particolare riferimento agli interventi per il contrasto e l’adattamento al Cambiamento climatico;
  • a informare i gruppi consiliari sullo stato d’avanzamento dei lavori connessi all’aggiornamento del nuovo Prg;
  • a promuovere un confronto aperto con i cittadini attraverso incontri pubblici in ogni Castello della Repubblica;
  • a riorganizzare le funzioni dell’ufficio per la pianificazione territoriale ed edilizia, quale strumento utile alla funzione di pianificazione urbanistica del nuovo Prg, valutando il superamento della Commissione politiche territoriali o delle sue funzioni.

All’interno del testo inoltre si definiscono nuovi obiettivi per il Prg a quelli fissati nel 2017 dal Consiglio. Tra questi c’è:

  • dare risposta mediante una pianificazione urbanistica che affronti le esigenze urbanistiche pubbliche con particolare riferimento alle tematiche di edilizia scolastica, sociale, sanitaria, ricettiva alberghiera e cimiteriale, di impianti di gestione dei rifiuti e delle terre e rocce da scavo, delle strutture sportive e della nuova struttura sanitaria in relazione all’ambiente, e politiche territoriali che prevedano la riconversione di destinazioni d’uso del suolo e che possano recepire e dare risposte immediate alle esigenze del settore industriale attraverso nuovi insediamenti produttivi localizzati in rapporto alla zonizzazione acustica del territorio;
  • aggiornamento dei refusi presenti nella cartografia di piano non alterando il dato del consumo del suolo fatta eccezione per gli eventuali diritti acquisiti già convenzionati non recepiti dalla proposta di piano e delle esigenze di sviluppo imprenditoriali e di servizi solo se supportate da piani aziendali e di investimento.

Significativo per capire la filosofia dietro a questo odg è l’intervento in Consiglio del segretario del Pdcs Gian Carlo Venturini. “Se da una parte sono convidivibili alcune scelte proposte da Boeri – ha detto ieri pomeriggio in aula – dall’altra ritengo ci sia necessità di aggiornare e integrare la sua proposta per le parti che ritengo siano carenti. Mi riferisco alle infrastrutture strategiche individuate dal governo. Oltre al potenziamento dell’aviosuperfice e all’intervento futuristico dell’interramento della superstrada dal confine di Dogana fino a Ponte Mellini, previsti dalla bozza del Prg di Boeri, credo infatti il paese abbia bisogno di altre strutture ricettive, a supporto del comparto turistico del Paese. Per esempio la definizione del polo museale, di strutture alberghiere e congressuali e altre strutture individuate dal Segretario e da documenti redatti in questi due anni e dalla legge di bilancio. Viene poi da pensare a come risolvere il problema di approvvigionamento energetico. Altro problema è quello della viabilità, ferma a quella di 40-50 anni fa. Poi interventi in linea anche con le strategie individuate negli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite e, a questo proposito, il tavolo per lo sviluppo sostenibile sta elaborando il Piano strategico nazionale di San Marino.
Altro concetto condivisibile è il tema del consumo del territorio che ci deve portare a una serie di riflessioni: siamo consapevoli della necessità di tutela del territorio, ma non è possibile raggiugere questo obiettivo solo cambiando qualche destinazione d’uso in modo discrezionale, che a qualcuno si tolga edificabilità per darla ad altri, con criteri non chiari”.

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