San Marino Oggi
Dalla nascita del Psrs a quella dell’Upr
fino all’addio di Zafferani ad Ap
Una legislatura movimentata
Tutte le
spaccature, fuoriuscite di consiglieri e fusioni di partiti dal 2008 a oggi
Daniela Malpeli
Quella che si è da poco conclusa
è stata senza dubbio la
legislatura più longeva dell’ultimo
decennio, caratterizzato
da cambi di governo in media
ogni due anni. Non si può certo
dire, però, che siano stati quattro
anni tranquilli per la politica
sammarinese: sia in maggioranza
che all’opposizione non
sono mancati i movimenti di
persone o di interi partiti.
I movimenti che hanno cambiato
la fisionomia della politica
sammarinese sono partiti
dall’allora coalizione di minoranza,
riforme e libertà. Il 1°
luglio del 2009 infatti, nemmeno
un anno dopo le elezioni,
un gruppo di otto consiglieri
capeggiato da Paride andreoli
lascia il Partito dei socialisti e
democratici per costituire un
gruppo consiliare autonomo,
che prenderà poi il nome di
Partito socialista riformista. Lo
stesso partito che a meno di
tre anni dalla sua nascita è ora
confluito nel Partito socialista,
il progetto di riunificazione dei
garofani sammarinesi portato
avanti da augusto Casali.
La fuoriuscita degli otto dal Psd
è stato il colpo di grazia a una
coalizione che in effetti non esisteva
già più: riforme e libertà
non ha retto la sconfitta elettorale
e dopo pochi mesi tutti
i partiti che la componevano
(Psd, sinistra unita e i democratici
di centro) avevano ripreso
a ragionare singolarmente.
Nel settembre del 2009 arriva
il primo cambio nelle file della
maggioranza: il consigliere di
alleanza popolare tito masi
viene eletto presidente della
fondazione Carisp ed è costretto
quindi a lasciare il Consiglio:
al suo posto arriva matteo
Fiorini che lo scorso anno ha
ricoperto la carica di Capitano
reggente insieme a gabriele
gatti (dc).
e proprio gatti è protagonista,
nell’aprile del 2010, del secondo
cambio all’interno della
maggioranza. allora segretario
di stato per le Finanze, gatti
rassegna le proprie dimissioni
dopo l’insistenza di alleanza
popolare, che lo indicava come
motivo principale dello stallo
nei rapporti con l’Italia. al suo
posto all’interno del congresso
di stato arriva Pasquale Valentini,
all’epoca anche segretario
della democrazia cristiana.
Il resto del 2010 va avanti senza
scossoni, ben più movimentato
sarà invece il 2011: dall’inizio
dell’anno cominciano i tira e
molla degli europopolari, partito
di maggioranza in lista con
la dc e con un esponente di
governo (gian marco marcucci
al Lavoro). In disaccordo con il
Patto per san marino principalmente
sulla politica economica,
gli eps annunciano per settimane
la propria fuoriuscita dal
governo e intanto lavorano al
progetto dell’unificazione con
i ddc. Il tutto si compie poi a
marzo: marcucci dà le dimissioni,
gli Eps passano tra le file
dell’opposizione e i due partiti si
fondono dando vita all’Unione
per la repubblica. Nell’avventura
non li segue però Federico
Bartoletti che lascia gli eps e,
pur dichiarandosi indipendente,
si riavvicina alla dc. Nello stesso
periodo Francesco mussoni
(dc) sostituisce marcucci come
segretario per il Lavoro.
Nel mese di aprile un altro cambio
tra le file della Democrazia
cristiana: il giovane consigliere
alessandro scarano, beccato
all’aeroporto di rimini con una
modesta quantità di hashish,
lascia il Consiglio. entra al suo
posto anna maria muccioli, che
diventerà poi presidente della
commissione antimafia al posto
di marco gatti.
Un partito scricchiola anche
in maggioranza: nel luglio del
2011 il consigliere glauco sansovini
lascia l’Unione dei moderati
di cui faceva parte insieme
a romeo morri e diventa indipendente
(ora è in trattativa per
entrare nella lista della democrazia
cristiana alle prossime
elezioni). Pochi mesi dopo, alla
fine di ottobre, stessa sorte per
il Partito socialista riformista,
che perde alfredo manzaroli:
anche lui si dichiara indipendente,
ma sostiene la maggioranza.
Intanto continuano gli incontri
tra i socialisti sammarinesi
che rispondono all’appello
lanciato alla fine del 2010 da
augusto Casali, ex segretario
di stato per la giustizia, per la
ricostruzione di un’unica casa
socialista. Lunghe e contorte,
le trattative portano alla fine al
‘matrimonio’ tra Nuovo partito
socialista e Psrs che all’inizio
dell’estate 2012 danno vita al
Partito socialista. Immediatamente
dopo, la crisi politica
scatenata dalle dimissioni di
Casali e di romeo morri. ma il
progetto non è piaciuto a massimo
Cenci che ha lasciato il
Nuovo partito socialista per rimanere
fedele alla Lista della
libertà, di cui Nps faceva parte
insieme a Noi sammarinesi.
Ultima spaccatura della legislatura
è quella che interessa alleanza
popolare: il consigliere
andrea Zafferani dice addio al
partito che l’ha visto crescere
come figura politica per dedicarsi
al movimento Civico 10,
che si presenterà alle prossime
elezioni.
e i movimenti della politica
sembrano non essere conclusi:
ancora più di un mese alla
presentazione delle coalizioni
e delle liste, e c’è ancora chi
guarda all’interno del neonato
Partito socialista in vista di una
possibile spaccatura.