Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Omicidio Perfetto ascoltati i periti / Divergenze sulla dinamica tra periti d’ufficio e di parte
Nel caso dell’omicidio colposo di Luciano Perfetto, ieri in tribunale è stata la volta delle testimonianze dei periti. Quello d’ufficio, il professor Tagliabracci, e il perito di parte, l’ingegner Benvenuti.
Tagliabracci ha ricostruito la dinamica ed ha ritenuto compatibile con l’accaduto la rottura della reggetta di metallo che chiudeva le balle di lana e il fatto che questa abbia trafitto al torace Luciano Perfetto, morto praticamente sul colpo. Secondo Tagliabracci la reggetta di metallo si è infilzata nel torace dell’uomo per una profondità di 20 centimetri, per poi uscire.
Su questa circostanza ha posto dubbi, invece, il perito di parte, ritenendo improbabile che se per questa lunghezza la reggetta si fosse conficcata nel torace del malcapitato, difficilmente sarebbe uscita. L’ingegner Benvenuti ha contestato anche la dinamica così come ricostruita dal perito d’ufficio, ritenendo non compatibile, con la modalità di lavoro adottata, la direzione di rottura della reggetta letale.
Dalle diverse testimonianze, tuttavia, la dinamica non pare essere in discussione, ha rilevato l’avvocato di parte civile Maria Selva. (…)