San Marino. Onorificenze a Mattarella e a Draghi, in Consiglio solo due interventi. Antonio Fabbri

San Marino. Onorificenze a Mattarella e a Draghi, in Consiglio solo due interventi. Antonio Fabbri

Onorificenze al presidente Mattarella e a Draghi, intervengono solo in due

“Alto valore simbolico di unità”, ma a parte Renzi e Mussoni nessuno prende la parola

Antonio Fabbri

Quando la forma è sostanza – e nella concessione di una onorificenza ad un Capo di Stato e ad un Capo di Governo di uno Stato estero la forma è sostanza – il contegno che si ha in un parlamento assume una valenza che va al di là di quello che si è comunque già deciso. Altrimenti l’opportunità rischia di passare per opportunismo e la riconoscenza rischia di ridursi a un vuoto riconoscimento.

E’ stato allora alquanto imbarazzante vedere che nella seduta di ieri del Consiglio Grande e Generale, sul comma della concessione delle onorificenze al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, l’aula abbia visto intervenire solo due consiglieri, tra l’altro nel solito clima di confusione che si percepiva dalla diretta radio. Insomma, il Consiglio non è riuscito, su un comma così importante – per le implicazioni che il gesto comporta in termini di rispetto reciproco tra i due stati, consolidamento dei rapporti, collaborazione – a esprimere neppure gli interventi di almeno un rappresentante per gruppo consigliare. Sono intervenuti solo il capogruppo di Repubblica Futura Nicola Renzi – tra l’altro nel suo intervento incomprensibilmente interrotto dal Reggente Nicolini – e il capogruppo della Democrazia Cristiana, Francesco Mussoni.

Oltre a loro, ovviamente, è intervenuto il Segretario agli Esteri Luca Beccari che ha annunciato la visita ufficiale a Roma, a metà della prossima settimana, ed ha proposto le onorificenze poi approvate dal Consiglio. Degli altri gruppi consiliari non è tuttavia intervenuto nessuno. Neppure con frasi di circostanza o con la retorica, in certi casi anche necessaria, che accompagna solitamente queste circostanze. Anche perché, un intervento di ogni gruppo avrebbe restituito una immagine di maggiore unità di intenti che va al di là degli schieramenti e delle legislature. Ma evidentemente la forma deve essere parsa superflua.

“Proponiamo il grado di Cavaliere di Gran Croce decorato con il Gran Collare dell’ordine di San Marino per il Presidente Mattarella, mentre al Presidente del Consiglio dei ministri il grado di cavaliere di gran croce sempre dell’Ordine di San Marino. E’ un tipo di onorificenza che è competenza del Consiglio grande e generale”.

A quel punto al Reggenza chiama l’elenco degli iscritti, ma nessuno risponde e chiede allora chi voglia intervenire tra gli iscritti. Chiede la parola Nicola Renzi capogruppo di Rf: “Credo che questa visita possa rivestire una grande importanza. Credo che questo sia fondamentale riconoscerlo al di là dei ruoli. E questo vuole essere la volontà di un riconoscimento, di consegnare forza a chi affronterà questa visita di Stato per non mostrare che siamo divisi su alcune visioni strategiche del Paese”.

Di seguito è intervenuto il consigliere Francesco Mussoni: “Credo che sia importante sottolineare la solennità di questo momento, nel senso che con il conferimento delle onorificenze da parte del Consiglio Grande e generale, l’intero Paese, le istituzioni della nostra repubblica intendono conferire l’onorificenza alle massime cariche dello Stato italiano. Ha un valore simbolico di unità del popolo sammarinese, di unità delle istituzioni, di unità, concordo con il Consigliere Renzi, della politica sammarinese”, ha concluso Mussoni.

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