Patrizia Cupo, Corriere Romagna – San Marino: L’operazione antidroga dell’antimafia fa riaprire il caso dell’infortunio mortale a Dogana che costò la vita a Luciano Perfetto / La Sacra corona voleva una discoteca / A rivelare l’obiettivo uno degli arrestati di Lecce che fu ascoltato dalla polizia civile
I trafficanti
di droga vicini alla
Sacra corona unita volevano
aprire una discoteca
a San Marino. Questo era
emerso da uno degli interrogatori
condotti dalla polizia
civile, all’epoca del
presunto incidente sul lavoro
nel quale perse la vita
il 46enne leccese Luciano
Perfetto, ritenuto dalla
Dda di Bari l’uomo di raccordo
tra due cosche vicine
alla mala pugliese e
all’Ndrangheta attive nel
traffico internazionale di
droga.
Nell’ambito delle indagini
sammarinesi sulla
morte di Perfetto – ancora
aperte – venne ascoltato,
guarda caso, proprio uno
dei tredici arrestati, l’altro
ieri, dalla Direzione
distrettuale antimafia
per traffico di droga. Si
tratta del 23enne Mirko
De Blasi che, nell’ordinanza
del gip di Lecce,
viene indicato come il
“nipote ” di Perfetto. De
Blasi, già noto alle forze
dell’ordine per precedenti
per droga – come d’altronde,
anche lo stesso
Perfetto – si presentò
spontaneamente alla polizia
civile.
Disse che i due
erano amici, che avevano
trascorso qualche giorno
a San Marino e che avevano
un progetto: «Volevamo
aprire qui una discoteca
». Il giallo quindi
si infittisce: anche perché
dalla stessa ordinanza di
Lecce, emerge come a seguito
di un problema avuto
con un carico di marijuana,
fosse stato lo
stesso Perfetto a individuare
come soluzione San
Marino. E chiamò sul Titano
il “nipote ” per parlarne.
I tempi coincidono.
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