San Marino, operazione Torre d’avorio. Rincara la dose, Giacomo Amadori di Libero

San Marino, operazione Torre d’avorio. Rincara la dose, Giacomo Amadori di Libero

Giacomo Amadori di Libero interviene nuovamente sulla indagine della Guardia di Finanza italiana (toccata oggi anche da Fiorenza Sarzanini di Corriere della sera)  denominata Torre d’avorio, dopo l’articolo pubblicato venerdì 7: Conti all’estero / Blitz della Finanza a San Marino Nel mirino 27mila italiani / Al setaccio 33 miliardi di movimenti. Il paradosso: Roma spinge (e paga) per la voluntary ma la Repubblica del Titano teme la fuga di capitali e nega il condono ai nostri correntisti  (Leggi  l’articolo di venerdì 7 agosto)

Due erano stati i comunicati ufficiali da parte sammarinese: uno relativo alla questione in generale e l’altro specifico proprio per l’articolo di Amadori su Libero

Oggi Amadori titola:  San Marino stizzito per il blitz della Gdf sui correntisti italiani

(…) Il vero problema, come evidenziato da Libero due giorni fa, è che
quest’operazione della Finanza ha spaventato i correntisti italiani e
molti commercialisti sono stati presi d’assalto da clienti interessati
alla «collaborazione volontaria» (voluntary disclosure) col Fisco, cioé a
far rientrare entro il 30 settembre i propri patrimoni nel Belpaese,
regolarizzando la propria posizione. Una fuga di capitali che non può
non preoccupare le banche sammarinesi, già dissanguate (7 miliardi)
dallo scudo fiscale voluto dall’ex ministro Giulio Tremonti.
Ora si
profila il bis e Libero ha sottolineato il catenaccio, anche a colpi di
sequestri, dalle autorità sammarinesi. L’articolo non è piaciuto ai
segretari di Stato sammarinesi che in «un comunicato stampa congiunto»
hanno definito le nostre informazioni «foriere di facili allarmismi».
Quindi hanno assicurato di non avere intenzione di ostacolare la
voluntary, annunciando che «sarà fornita la massima collaborazione alla
regolarizzazione dei capitali depositati presso istituti bancari
sammarinesi»
. (…)

La Repubblica di San Marino ritorna all’attenzione dei media  per una operazione della Guardia di Finanza italiana che parte da Forlì con le indagini  Re Nero  (gennaio del 2008),   prosegue con  Varano e, infine, con   Credito di Romagna – Ibs. Pur non essendoci più in procura Fabio di Vizio.

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