San Marino. Osla: “Grave il mancato confronto sulle chiusure”

San Marino. Osla: “Grave il mancato confronto sulle chiusure”

“Grave il mancato confronto sulle chiusure” E’ questo il grido di rabbia di OSLA (Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori), secondo cui “la chiusura dei centri commerciali è discriminatoria e assolutamente superabile”

“Il recente Decreto Legge 52, con il quale vengono previste nuove chiusure e misure restrittive, non è stato in alcun modo condiviso con le Associazioni di categoria – spiega i rappresentanti di OSLA -. Pur comprendendo il carattere di urgenza di tale intervento, avremmo gradito un preventivo, seppur rapido, confronto con le Associazioni datoriali che avrebbe probabilmente evitato alcune imprecisioni contenute nel Decreto verso le quali si è dovuto far chiarezza tramite circolare, il giorno successivo all’entrata in vigore delle misure.
Alcuni operatori hanno avuto certezza di dover rimanere chiusi nel fine settimana solamente il venerdì pomeriggio, con evidenti problematiche di carattere organizzativo.

Nonostante varie sollecitazioni, anche scritte, della nostra Associazione con riguardo alle misure contenute nel Decreto, nella giornata di ieri si è proceduto alla ratifica mantenendo invariate alcune criticità da noi più volte segnalate.
Prima tra tutte la chiusura nei fine settimana e festivi di tutte le attività situate all’interno di centri commerciali (ad esclusione di pochissime attività consentite). Sarebbe stato ugualmente efficace sul piano sanitario, ma molto meno penalizzante, prevedere rigidi controlli all’ingresso al fine di contingentare gli accessi, in proporzione alla metratura degli ambienti.
Tale misura crediamo costituisca una grave discriminazione tra attività operanti in medesimi settori e aventi lo stesso grado di rischio. Sarebbe stato sufficiente prevedere rigidi controlli all’ingresso e contingentamento delle presenze per raggiungere il medesimo risultato sul piano sanitario.
Auspichiamo che tali misure vengano definitivamente superato alla scadenza del Decreto attuale (1 aprile) e che vi sia condivisione con le associazioni datoriali su nuove misure restrittive che l’Esecutivo vorrà introdurre”.

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