San Marino. Ospedale, Associazione Pro Bimbi: “No ad una Unità Operativa di Pediatria a fisarmonica”

San Marino. Ospedale, Associazione Pro Bimbi: “No ad una Unità Operativa di Pediatria a fisarmonica”

“Come già accaduto durante il lungo periodo dell’emergenza pandemica, sembra che ancora una volta potrebbe esser chiuso il reparto di degenza pediatrica a causa dello spostamento di diverse unità del personale dell’Unità Operativa di Pediatria nella gestione covid”.

A segnalarlo, è il Direttivo dell’Associazione Pro Bimbi, che aggiunge: “Solo una settimana fa abbiamo avuto un incontro con il Primario Dott.sa Laura Viola e alcune infermiere della Unità operativa di Pediatria durante il quale ci hanno illustrato tutti i progetti di screening, prevenzione, promozione della salute e di sostegno alla genitorialità che sono stati da loro predisposti e che saranno seguiti in larga parte proprio dal personale infermieristico, che così integrerà e supporterà ulteriormente il lavoro del pediatra che per vari motivi, anche temporali, si trova di fatto a volte limitato nei momenti dei consueti bilanci programmati”.

Il nuovo progetto di prevenzione della Pediatria, continua l’Associazione, “prevede infatti ulteriori appuntamenti, con lo staff infermieristico opportunamente formato, intervallati a quelli col pediatra e per tutto il periodo della crescita compreso il periodo pre e adolescenziale. Questi momenti, uniti a quelli dei bilanci di salute, sono fondamentali per un corretto sviluppo del bambino e contribuiscono a consolidare l’interazione tra pediatria, il bambino e la sua famiglia. Oltre a vari controlli ripetuti nel tempo, sono previsti incontri a seconda dell’età del bambino o di determinati argomenti; fornire indicazioni e piccole guide sulla gestione di tematiche o problematiche comuni consente non solo di “educare” alla salute il genitore, ma anche di ridurre notevolmente gli accessi agli ambulatori pediatrici e la conseguente medicalizzazione della vita del bambino”.

Un progetto bellissimo, precisa la nota, “ma per portare avanti un’assistenza sanitaria di qualità che si prenda cura dei minori, prima ancora di doverli curare, le risorse umane sono indispensabili, soprattutto in un momento come questo dove assistiamo ad un incremento di disagi e patologie (anche a causa del periodo vissuto) e dove invece si sono dovuti sospendere o eliminare diversi importanti progetti legati al benessere del bambino e alla genitorialità. E vorremmo ricordare che anche negli anni prima della pandemia, a causa della mancanza di pediatri, si sono dovuti sospendere tanti servizi e in particolare tutto il filone della prevenzione che costituisce la prima fondamentale arma per un sano sviluppo.

Diciamo quindi un forte NO ad una Unità Operativa di Pediatria a “fisarmonica” che non solo non garantisce continuità assistenziale nelle degenze, ma impedisce, sottraendo il personale all’unità stessa, di essere pienamente operativo e di portare avanti gli altri importantissimi progetti. Così come non possiamo più condividere l’accoglienza dei minori, o peggio, dei neonati in altri reparti perché non idonei a questo tipo di utenza e senza personale appositamente formato e dedicato”.

L’Associazione spiega che “se il problema è la carenza di personale da dedicare alla gestione covid riteniamo si debbano cercare altre soluzioni che non siano ancora quelle di penalizzare l’U.O. di Pediatria e di conseguenza i nostri bambini. A tal proposito ci chiediamo anche perché non vengano ancora reintegrati i sanitari sospesi nonostante la fine dell’emergenza e l’attuale situazione pandemica.

Nonostante siano pronti a dare il loro contributo, come in tutto il primo e più difficile periodo della pandemia, si preferisce tenerli in panchina, una sorta di punizione per aver esercitato la libera scelta di non vaccinarsi. Parliamo di persone sane, non contagiose, al pari dei vaccinati con la terza dose che si sono o si stanno contagiando.

Alla luce anche dell’ultimo focolaio al Casale continuiamo a domandarci come sia possibile che, ancora oggi, un decreto disponga la sicurezza dei degenti garantita dai sanitari vaccinati quando anche i vaccinati infettano e si infettano lo stesso. E’ veramente difficile continuare a considerarla una reale motivazione sanitaria…appare sempre più come una mera condanna morale”.

Chiediamo quindi al Governo, si legge ancora nella nota, “di rivedere queste decisioni che ora hanno altro significato anche sulla base delle evidenze di infettività e contagiosità di vaccinati e non vaccinati relativamente alle varianti omicron e di reintegrare subito in servizio tutti i sanitari sospesi.

Chiediamo invece all’ISS di non togliere il personale necessario a garantire la piena operatività dell’Unità Operativa di Pediatria che si ritroverebbe quasi certamente a dover chiudere nuovamente il reparto di degenza e sospendere diversi servizi”.

Nulla rivela più a fondo l’anima di una società, conclude l’Associazione Pro Bimbi, “del modo in cui tratta i suoi bambini. Smettiamo di pensare che le loro necessità siano sempre quelle meno importanti e pertanto sempre le prime sacrificabili”.

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