San Marino. Denatalità, PDCS: “Servono interventi strutturali e una visione di lungo periodo”

San Marino. Denatalità, PDCS: “Servono interventi strutturali e una visione di lungo periodo”

Si è tenuta martedì 27 maggio 2025, presso la Sala Joe Cassar di Borgo Maggiore, l’iniziativa pubblica promossa dal Partito Democratico Cristiano Sammarinese (PDCS) sul tema degli aiuti alle famiglie, della natalità e dello sviluppo del territorio.

Un confronto partecipato, che ha visto la presenza di rappresentanti istituzionali, del sindacato, dell’associazionismo e del mondo giovanile. Al centro del dibattito, un dato che desta allarme: in dieci anni, il numero di nuovi nati a San Marino si è più che dimezzato. Una tendenza che il PDCS intende contrastare con misure concrete e strutturali.

Si è svolta nella serata di Martedì 27 Maggio, presso la Sala Joe Cassar di Bogo Maggiore, l’iniziativa pubblica promossa dal Partito Democratico Cristiano Sammarinese dal titolo:
“Aiuti economici alle famiglie, supporto alla natalità e sviluppo del territorio perché tutti abbiano una casa”.
Una serata di confronto ampio e partecipato che ha visto la presenza del Segretario di Stato Stefano Canti, del Capogruppo PDCS Massimo Andrea Ugolini, del Presidente dei GDC Marco Mularoni, del Segretario generale USL Francesca Busignani e della Presidente dell’Associazione Accoglienza della Vita Marina Corsi.
Al centro dell’incontro un dato allarmante: nel 2014 a San Marino si registravano 296 nuovi nati, nel 2024 appena 144. Un crollo di oltre il 50% in dieci anni, accompagnato da un costante aumento del numero di decessi. Il saldo tra nascite e morti, negativo ormai dal 2017, ha aperto una vera e propria “forbice demografica” che minaccia la sostenibilità del sistema previdenziale e la vitalità sociale del Paese.
Il Segretario Canti ha illustrato con chiarezza i dati contenuti nella recente relazione presentata alle Commissioni Consiliari, mettendo in evidenza i fattori culturali, economici e normativi che incidono su questa tendenza. Tra questi: costo della vita, precarietà lavorativa, difficoltà di accesso alla casa e scarso supporto alla genitorialità.

*Le proposte: una riforma organica e concreta
Durante la serata sono state presentate le principali proposte di riforma attualmente al vaglio della Segreteria:

  • Introduzione di un assegno di natalità (“bonus bebè”).

  • Razionalizzazione dell’assegno familiare, in base alla fascia di reddito.

  • Ampliamento del lavoro agile e maggiore flessibilità oraria per le madri e i genitori.

  • Riconoscimento di congedi parentali retribuiti per visite mediche, malattia e colloqui scolastici dei figli.

  • Creazione di uno sportello sociale per orientare famiglie e cittadini su incentivi, diritti e misure attive.

  • Realizzazione di una piattaforma web dedicata all’accesso informato e trasparente a tutti gli aiuti disponibili.

  • Riconoscimento giuridico e contributivo della figura del caregiver familiare.
    Interventi concreti, non simbolici ma strutturali, pensati per invertire un trend che, se non affrontato, rischia di compromettere il futuro del Paese.*

Un confronto aperto e ricco di spunti
Nel suo intervento, Marina Corsi, presidente dell’Associazione Accoglienza della Vita, ha evidenziato come la denatalità non sia solo una questione economica ma anche profondamente culturale e relazionale, sottolineando la necessità di non lasciare le donne sole nei momenti di difficoltà e di rafforzare le reti di supporto familiare e sociale.
La segretaria generale USL, Francesca Busignani, ha posto l’accento sulle difficoltà che le donne incontrano nel conciliare maternità e lavoro, richiamando l’urgenza di tempi certi e norme efficaci, affinché la scelta di diventare genitori non diventi penalizzante sul piano lavorativo o economico.
Il Capogruppo PDCS Ugolini ha ricordato l’importanza del Fondo per la Natalità già inserito nel programma di governo e la necessità di tutelare anche le piccole imprese e le libere professioniste, spesso penalizzate nei costi legati alla maternità.
Il Presidente dei GDC Mularoni ha invitato a guardare all’esempio di altri Paesi europei, dove il welfare moderno e servizi accessibili hanno contribuito a contenere il calo demografico, ha anche sottolineato l’urgenza di una nuova narrazione culturale che restituisca valore alla famiglia e alla genitorialità.
Il PDCS ribadisce con forza la necessità di una politica per la natalità che sia parte integrante di una strategia di sviluppo del territorio, della casa e del lavoro. Non bastano slogan o incentivi una tantum. Serve un impegno sistemico che coinvolga politica, società civile, imprese e istituzioni.
Senza nuovi nati, non c’è futuro. Con responsabilità e visione, il PDCS continuerà a lavorare affinché ogni famiglia a San Marino abbia le condizioni per nascere, crescere e costruire.

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