“Il tema delle unioni civili tocca inevitabilmente sensibilità diverse e più volte ha acceso nel nostro Paese un importante dibattito, che in una democrazia è sempre occasione di approfondimento ed arricchimento”.
Lo scrive DOMANI – Motus Liberi, che aggiunge: “Con l’approvazione della Legge n. 147 del 2018, si è giustamente introdotto nell’ordinamento giuridico del Paese il riconoscimento di una situazione di fatto esistente: giustamente in quanto si è andato ad istituire qualcosa di nuovo, senza andare a stravolgere l’esistente in ambito matrimoniale. Le norme oggi esistenti in Repubblica in materia matrimoniale sono il frutto di una elaborazione e una strutturazione ponderate nel tempo, costruite in base alle esigenze sociali e culturali man mano espresse dalla collettività ed in continua evoluzione.
Il progetto di legge che è stato portato in prima lettura in Consiglio Grande e Generale nel mese di maggio, ed è in questi giorni passato al vaglio anche della Commissione per le Pari Opportunità nella quale il nostro Partito è stato l’unico ad esprimersi in maniera contraria, contiene alcune disposizioni che consideriamo pericolose: non può risultare ragionevole prevedere una totale equiparazione, il tutto senza addentrarsi nelle specificità e particolarità che la casistica quotidiana porta alla luce, dell’unione civile al matrimonio. A cosa servirebbe infatti a quel punto, e lo chiediamo in maniera provocatoria, mantenere l’istituto dell’unione civile nel momento in cui diventa perfettamente sovrapponibile a quello del matrimonio?
Se si va, poi, ad equiparare a tutti gli effetti, nell’intero ordinamento giuridico, il termine “coniugi” con quello di “uniti civilmente”, siamo sicuri che ciò non abbia un impatto anche sulla normativa in materia di adozioni?
Pur comprendendo l’intento, nell’ambito di una più ampia regolamentazione delle unioni civili, di prevedere adeguamenti normativi al fine di rendere il corpo meglio integrato nell’ordinamento, l’approvazione di questo progetto di legge, cui conseguono inevitabilmente anche implicazioni di carattere etico-morale, potrebbe comportare numerosi problemi a livello applicativo: si immagini, ad esempio, la difficoltà per gli operatori e gli uffici pubblici nel valutare in quali casi l’automatica equiparazione possa essere effettivamente applicabile.
Siamo convinti che, quando si interviene su tematiche così delicate, ciò vada fatto con cautela e ponderazione: per costruire la San Marino di DOMANI occorre progettualità, la fretta può risultare cattiva consigliera”.
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