Che i poteri forti nella Repubblica di San Marino si fossero spianati la strada con buon anticipo era ormai dato per certo, visto l’andamento ‘sonnacchioso‘ della campagna elettorale. Infatti nessuna forza politica, in detta campagna elettorale, ha messo in primo piano questioni di loro interesse come: residenze-immobili, fondi pensione, fiduciarie e fondazioni, arrembaggio beni dello Stato o comunque pubblici, giochi, eccetera.
In cosa consiste l’imprevisto?
Dai risultati elettorali apprendiamo che stanno per arrivare in Consiglio persone, provenienti dai movimenti Rete e Civico10, che, pur non avendo fatto direttamente delle suddette questioni i punti di forza della loro campagna elettorale, si può essere certi che le prenderanno ugualmente di petto. E, di certo, cercheranno sostegno alla loro presa di posizione in Consiglio anche – questa sarà la vera novità – presso la gente, in ossequio ai principi della ‘cittadinanza attiva’.
Le elezioni svoltesi ieri potrebbero segnare una svolta nel mondo sammarinese, da oltre un decennio dominato dal sottobosco politico affaristico, dove si è annidata addirittura la malavita italiana.
Risorge insomma la speranza che a continuare – incontrastati – a decidere sulle sorti del Paese non siano coloro che hanno scommesso sulla fine del Paese stesso.