San Marino, per il caso Buriani si è arrivati al ridicolo

San Marino,  per il caso Buriani si è arrivati al  ridicolo

Nemmeno il Consiglio Grande e Generale riesce a risolvere la vicenda del Commissario della Legge Buriani che, giudice presso il Tribunale della Repubblica di San Marino, prima si è dimesso, allontanandosi dall’Ufficio alla data da lui indicata, poi è rientrato dicendo che aveva momentaneamente rinunciato alle ferie, poi ha ritirato – definitivamente? – le dimissioni.

A nome di Alleanza Popolare cui appartiene, Tito Masi, presidente della
Commissione per gli Affari di Giustizia, ha proposto un ordine del giorno con l’accoglimento delle dimissioni del giudice. Ordine del giorno respinto: raccoglie solo 14 voti favorevoli. 40 i contrari, due astenuti.

Altri ordini del giorno non sono approvati.

Il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, investito del caso,
è stato, a quanto pare, tutt’altro che chiarissimo.

Gli avvocati e notai sono furiosi, per essere costretti a lavorare in un ambiente dove la dignità anche personale pare non essere più un valore.

Oggi il Tribunale di San Marino è ancor più di ieri porto delle nebbie. Una situazione da
investigatori alla Mario Scaramella.
Augusto Casali, Segretario di Stato alla Giustizia chiamerà Mario Scaramella come consulente, visto che,
come lo stesso Casali (con
Marco Arzilli e Romeo Morri) aveva a suo tempo denunciato , presso il Tribunale sammarinese, il personaggio ha goduto di un certo credito?

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