San Marino. Per la prima volta nella storia campagna elettorale regolamentata anche sul web. San Marino Oggi

San Marino. Per la prima volta nella storia campagna elettorale regolamentata anche sul web. San Marino Oggi

San Marino Oggi: Elezioni, San Marino regolamenta
anche web e social network
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Tutti concordi sia in commissione elettorale che i rappresentanti delle 11 liste

Le prossime elezioni oltre a rappresentare una novità per l’elevato numero di liste, passeranno alla storia anche per la prima vera regolamentazione della rete e in particolare di web e social network.
Una decisione non di autorità, ma concordata tra tutti, che alla fine ha visto d’accordo all’unanimità la segreteria agli Interni, la commissione elettorale e tutti i rappresentanti di tutte e 11 le liste che si presentano alle elezioni. In pratica il silenzio elettorale (che scatterà dopo lo scoccare della mezzanotte di venerdì e fino alle 20 di domenica) varrà per tutti, compresi siti e social network anche se non precisamente specificati nella legge in quanto però la stessa legge è chiara e vieta: “ogni forma di propaganda elettorale con qualsiasi mezzo la stessa sia attuata”. Così San Marino per la prima volta in tutto lo Stivale estende le regole sul silenzio elettorale ad internet. I 364 candidati hanno concordato di mettersi il bavaglio anche su blog, forum, facebook e twitter. Il segretario di Stato per gli affari interni, Valeria Ciavatta, incontrando i cronisti proprio per spiegare le regole sul silenzio stampa, chiarisce come con tutti gli interlocutori si è convenuto che “le strade individuate sono inevitabili”.

Quindi, la fase del silenzio fa scattare il divieto per l’attività di propaganda “con qualsiasi mezzo”, come previsto dalla legge elettorale del 1997. Non solo, l’obbligo del silenzio riguarda tutti, “partiti e candidati – puntualizza Ciavatta – ma anche media e i cittadini”, le violazioni
saranno punite penalmente. Di fatto la normativa sammarinese, come quella italiana, non prevede regole specifiche per i nuovi media, sia mezzi di informazione on line, sia social network, ma la commissione elettorale ha preferito indicare un’interpretazione estensiva della legge. “dove ci sono lacune legislative – spiega infatti Ciavatta – il giurista deve applicare l’interpretazione analogica, per somiglianza al caso in questione”.

In questo modo, dal silenzio elettorale sono esclusi i siti web istituzionali dei partiti e i loro profili su facebook, che non devono essere oscurati in quanto considerati “sedi virtuali” degli stessi, così come la legge ammette l’affissione di volantini e manifesti nelle sedi fisiche dei partiti. Ma dai singoli candidati e cittadini “non può essere postato o twittato nulla – prosegue la responsabile della Parva domus – che possa avere influenza sulla campagna elettorale”. (…)

 


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