Franco Cavalli – San Marino Oggi: “Il Fondo monetario vorrebbe che la patrimoniale fosse una tassa fissa tutti gli anni, noi no. E’ una tantum” / Mazza (Pdcs): “Questa sarà la mia ultima legislatura”
Nella prossima legislatura non si vedrà tra i banchi in Consiglio, ma continuerà comunque a fare politica, come ha fatto durante un altro periodo di “pausa” tra il 1998 e il 2008. intanto però ha ben chiari gli obiettivi di questa maggioranza per l’imminente futuro, e anche quelli della Dc, chiamata a un autunno importante che la condurrà al Congresso. Il Capogruppo in Consiglio Luigi Mazza agli alleati assicura che il Pdcs da tempo è tornato ad essere “credibile, autorevole e leale” e che lo sarà anche in futuro, anche se vede però, una volta superata la crisi, scenari più in linea con lo spirito della legge elettorale che è stata pensata per l’alternanza. (…)
Già in diversi rimarcate che sarà una tassa una tantum, e in finanziaria è prevista come tassa straordinaria, ma distribuita però su due anni, quindi il rischio che si paghi anche nel 2014 ci sarebbe…
“Per l’Fmi dovrebbe in effetti diventare una tassa strutturale da rendere continuativa nel tempo. Noi non siamo per questo. E per evitare che ci sia anche il prossimo anno dobbiamo essere efficaci nel fare la spending review. C’è una ipotesi residuale in Finanziaria nel caso non si facessero abbastanza risparmi. Ma abbiamo già cominciato a farli”.
Certo che non è stata una gran decisione, dal punto di vista della popolarità…
“Sono anni che tutti dicono che vanno fatti interventi per ridurre la spesa pubblica, ma nessuna ha mai voluto affrontarli. Stessa cosa per la riforma tributaria. Infatti il timore di perdere consensi ha frenato molti governi. Se dovessimo valutare i provvedimenti sul consenso giorno per giorno, nessun governo prenderebbe mai provvedimenti. Solo pensando a cosa serve a San Marino nei prossimi anni, c’è la possibilità per affrontare scelte impopolari. Inoltre se non prendiamo certi provvedimenti oggi, quelli futuri saranno più pesanti. Se non portiamo il bilancio in pareggio, ci sarà un accumulo di debiti che peserà sulle future generazioni. E a quel punto non si potrà rilanciare l’economia come si deve. Una precondizione è l’uscita dalla black list, ma altre precondizioni sono una Pa efficiente e uno stato senza debito pubblico”. (…)
