Secondo il sindacato mancano dati statistici per rispondere efficacemente alle esigenze del mercato del lavoro
“Guardando al breve periodo, sia nel contesto sammarinese che in quello della vicina Italia, i dati economici attuali dipingono un quadro positivo”.
Lo afferma l’Unione Sammarinese Lavoratori, aggiungendo: “Diversi settori stanno mostrando segnali di crescita forte, con un aumento dell’occupazione che potrebbe sembrare incoraggiante, tuttavia, le previsioni delineano una realtà più complessa; nonostante questo incremento, la domanda di lavoratori qualificati da parte delle imprese potrebbe superare l’offerta. Ci troveremmo, quindi, di fronte a una situazione paradossale: tanto lavoro, ma pochi lavoratori qualificati disponibili per ricoprire quelle posizioni.
Questo disallineamento tra domanda e offerta rischia di diventare un freno significativo alla crescita economica, rendendo urgente l’attenzione verso politiche di formazione e riqualificazione professionale. Colmare questo divario diventa essenziale per garantire una crescita e sostenere stipendi e pensioni non tirate al lumicino.
Un ulteriore ostacolo, specifico al contesto sammarinese, è rappresentato dalla mancanza di dati statistici dettagliati paragonabili a quelli disponibili in altri Paesi. Questa lacuna informativa è un
problema che, alla luce dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, dovremo affrontare il prima possibile. Senza dati adeguati, è difficile pianificare interventi efficaci, soprattutto in ambito
occupazionale e formativo. Solo con una maggiore chiarezza sui numeri potremo rispondere in modo appropriato alle esigenze del mercato del lavoro e fare in modo che la crescita economica e
culturale si traduca in opportunità reali per tutti.
In questo contesto, Francesca Busignani, Segretario Generale di USL, sottolinea l’importanza della formazione continua: “Viviamo in una società dove i cambiamenti sono molto rapidi e le competenze vanno aggiornate più volte nel corso della vita lavorativa. Questo continuo bisogno di formazione e riqualificazione è essenziale. Non possiamo più pensare che una sola formazione iniziale sia sufficiente; occorre abbracciare l’idea di un apprendimento permanente.
È indispensabile inoltre coinvolgere i giovani, dobbiamo ascoltarli e comunicargli al contempo quanto siano importanti per il futuro del Paese, quanto sia fondamentale la loro partecipazione.
Non è affatto vero che i giovani non hanno voglia di impegnarsi; hanno bisogno di spazio, di fiducia, di essere ascoltati e di essere altamente formati per poter contribuire al meglio alla costruzione del futuro.
Inoltre, con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, AI, la necessità di lavoratori ben formati è ancora più pressante. Non solo sono richieste competenze tecniche, ma anche conoscenze trasversali e
soft skills come creatività, adattabilità ai cambiamenti e capacità di collaborare.
Bisogna valorizzare al meglio il talento dei giovani e più in generale di tutti i lavoratori e retribuirli con salari competitivi che riflettano il valore delle loro competenze e delle loro esperienze, non solo per soddisfare le necessità economiche, ma anche per attrarre e mantenere talenti qualificati. Solo così potremo sperare di crescere culturalmente ed economicamente.”