San Marino. “Perchè la Dc non fa un ordine del giorno per uscire dal Fmi?” Antonio Fabbri

San Marino. “Perchè la Dc non fa un ordine del giorno per uscire dal Fmi?” Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

“Perchè la Dc non fa un ordine del giorno per uscire dal Fmi?” 

 

Negli interventi in Consiglio bordate da Carattoni (Ssd) e Fiorini (Rf)

Antonio Fabbri

 

“Se la Dc pensa che il Fondo monetario internazionale sia la madre di tutti complotti, proponga un ordine del giorno per uscire da quel consesso internazionale”. Lo ha detto nell’ultimo Consiglio Grande e Generale Enrico Carattoni, consigliere del Psd nell’ambito del dibattito su Cassa di Risparmio. Il riferimento è alla posizione della Democrazia cristiana in particolare, che nell’esposto alla Reggenza, nella ricostruzione fatta, ha adombrato un collegamento tra Fmi e i vertici di Bcsm, che sarebbero supportati nelle loro strategia, secondo Via delle Scalette che riprendere tra l’altro le ricostruzioni fatte da Dim anche in aula, da esponenti del Fondo.

“Il discorso della conquista di enti esterni del nostro sistema e di qualche imprenditore di Cassa: in campagna elettorale siamo stati accusati di essere persone ispirate solo dal vendere Cassa a un imprenditore locale. Di questo ci avevano accusato. Invece abbiamo sempre detto che Cassa deve essere pubblica e lo ribadiamo oggi. Le teorie del complotto possono essere suggestive, ma dopo una volta non vi si crede più. 

Recentemente l’accusa è che con noi Cassa corre il rischio di finire nelle mani estere. Per storia politica il Fmi non è la mia massima aspirazione, ma andare ad attaccare i suoi vertici mi pare poco coerente da parte di persone che dicono di aver condiviso strategie con esso”, ha affermato Carattoni rivolgendosi alla Dc, invitando poi il gruppo democristiano a
fare un odg per uscire dal Fondo.

Sui passaggi di Cassa e del sistema bancario, è sulla stessa linea Matteo Fiorini, di Repubblica Futura: “Non so se alla fine dell’Aqr e delle analisi degli Npl avremo necessità di attraversare il guado anche ricorrendo a finanziamenti. So che, semmai dovesse essere necessario, in termini di sovranità è da preferire l’interlocuzione con soggetti internazionali che con soggetti economici privati. Il Fondo monetario parla di assenza di professionalità nei ruoli che contano. La spartizione politica in cui Dc ha fatto la parte del leone perché rappresentava la parte principale del Paese ha provocato nella presenza del Cda di Cassa, molti- non tutti, ma molti ‘utili idioti’. Questa è responsabilità grossa che ha la politica. Quanto c’è di logica spartitoria negli intrecci tra economia e politica, nella mala politica? Quanto c’è della mala politica nel generare il problema degli Npl? Perché da gennaio del 2016 con un Odg approvato 38 a 6 non si è fatto nulla?”, ha concluso Fiorini.

 

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