San Marino. Pressing di Mussoni (Pdcs) agli alleati di governo sulle riforme: “Entro l’estate, se vogliamo farle, dobbiamo avviare percorsi significativi e prenderci le nostre responsabilità”

San Marino. Pressing di Mussoni (Pdcs) agli alleati di governo sulle riforme: “Entro l’estate, se vogliamo farle, dobbiamo avviare percorsi significativi e prenderci le nostre responsabilità”

Il Consiglio Grande e Generale si è aperto con il messaggio dei Capitani Reggenti nella prima sessione consiliare da loro stessi presieduta.

Un intervento, quello dei capi di Stato, Oscar Mina e Paolo Rondelli, “molto apprezzato dai consiglieri a livello bipartisan, come è emerso in comma Comunicazioni”, si apprende dal dossier di San Marino News Agency sul primo giorno di lavori della sessione consiliare di aprile 2022.

Conflitto in Ucraina e le vicende di attualità e cronaca che riguardano i consiglieri Matteo Ciacci e Giacomo Simoncini sono stati i temi al centro del dibattito consiliare di ieri.

Repubblica futura ha invece presentato un ordine del giorno per impegnare il governo a riferire alla Commissione Consiliare competente sullo stop all’iter di ratifica dell’Accordo tra la parte italiana e quella sammarinese, sulla Cooperazione in materia radio televisiva e a riferire sulla progettualità della San Marino Rtv.

Dalla stessa maggioranza ci sono stati interventi per fare pressing agli alleati sulle riforme. Francesco Mussoni (Pdcs) ha fissato la deadline: “Entro l’estate, se vogliamo fare riforme, dobbiamo avviare percorsi significativi e prenderci le nostre responsabilità”.

Non sono poi mancate le critiche del consigliere Gino Giovagnoli (Pdcs) rivolte al segretario di Stato per il Turismo, Federico Pedini Amati, sulla questione del “trenino” turistico per via di rotte che escludono una fetta importante del centro storico e dei suoi negozi, recando grave danno ai commercianti. Giovagnoli si è detto deluso e amareggiato dallo stesso segretario di Stato: “Questi commercianti chiedono solo equità spartitoria dei flussi turistici. Perché sono anni che  non sono ascoltati e si vuole creare difficoltà a queste famiglie?”.

“Sgombriamo almeno il campo: il governo non cade sul trenino”, ha replicato il segretario cercando di smorzare i toni. “Io ne sento parlare da una vita, ma come si fa a non trovare una soluzione? Eppure non si trova”, ha ammesso le difficoltà. Il segretario Pedini Amati ha confermato che il problema esiste, ma è a monte. Alcune zone di Città, come la stazione, Grand Hotel e il P6, devono essere  riqualificate. “Ho portato al Congresso di Stato un progetto che non andava bene – ha chiarito e rilanciato Pedini Amati -, ma non ci dobbiamo arrendere a trovare una soluzione per riqualificare aree ‘depresse’, io stesso vivo alla Stazione, volete che non capisco la drammaticità di quei commercianti?”.

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