San Marino. Pressioni elettorali. Corriere Romagna San Marino

San Marino. Pressioni elettorali. Corriere Romagna San Marino

Annalisa Boselli di Corriere Romagna San Marino: Verso il voto. Sviluppi e commenti dopo l’apertura dell’inchiesta per verificare la “compravendita” di candidature /
Pressioni nell’urna, altri casi
/
Zafferani: «Una persona si è tirata indietro per paura di ritorsioni»

Ivan Foschi:
«Siamo un partito
scomodo
non pensavo si potesse
arrivare a tanto»

Alessandro Rossi:
«Giusto fare verifiche
su questi episodi
dobbiamo mettervi fine
e cambiare mentalità»

Non è la prima volta che succede.
C’è persino chi si è tirato indietro per paura di
ritorsioni.

Il clima politico alla vigilia
delle elezioni è avvelenato.
E’ questa la sensazione
che ieri molti politici
sammarinesi hanno lasciato
intravedere nei
commenti alla decisione
di aprire una inchiesta
sulle voci circa pressioni
per dirottare (e, forse,
comprare) le candidature.
Alessandro Rossi di Sinistra
unita venerdì è stato
sentito dal commissario
della legge Laura di Bona
come persona informata
sui fatti, dopo lo sfogo
dell’esponente politico su
Facebook nel quale aveva
accennato a un presunto
caso di pressioni ad alcuni
papabili candidati vicini
al suo partito. «Giusto fare
verifiche su questi episodi
– commenta – dobbiamo
mettervi fine e cambiare
la mentalità», aggiunge ora
che la magistratura ha
deciso di vederci chiaro
sulle intimidazioni che alcuni
aderenti ai partiti avrebbero
avuto sul lavoro
o offerte di denaro per
cambiare fede politica.
Anche Ivan Foschi, altro
pezzo grosso di Sinistra
Unita, conferma le lamentele.
Non è la prima
volta che succede, «siamo
un partito scomodo – dice –
anche se non pensavo si
potesse arrivare a un tale
clima di intimidazione».
Non ha notizie di pressioni
ai suoi candidati, invece,
Andrea Zafferani di Civico
10. Ma racconta un episodio
emblematico del
clima che si respira. «C’è
stata una persona che si è
tirata indietro per paura
di ritorsioni».
La macchia della compravendita
arriva all’indomani
della notizia – partita
anch’essa dal social
network – di interviste e
servizi giornalistici a pagamento
in periodo elettorale.
Intanto, Giovanni
Lonfernini, leader degli Upr,
spiega di non avere
mai pagato servizi giornalistici,
ma anche di avere
«invitato i candidati a riflettere
su queste offerte».
Una ulteriore conferma,
dunque, di quanto la pratica
fosse, in realtà molto
diffusa. E sul voto di scambio,
alla domanda se l’Upr
abbia denunciato pratiche
irregolari, si limita a
rispondere: «L’attenzione
c’è, vigileremo»
. (…)

Leggi anche

Compravendita consenso elettorale, Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Tariffari elettorali. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy