San Marino, prevenzione violenza donne. Sede e soldi

26 Maggio 201224 Agosto 2020 nico

Nella prevenzione violenza di genere, adesso, nella Repubblica di San Marino, si passa ai fatti, dopo un primo impegno politico.

Ne riferisce l’Agenzia Dire Torre 1

L’authority delle Pari opportunita’ avra’ una sede entro tre mesi, e potra’ contare su un fondo, previsto dalla Finanziaria, pari a 200.000 euro. La battaglia per la prevenzione e la repressione della violenza contro le donne e di genere fa un considerevole passo in avanti sul Titano, grazie all’approvazione all’unanimita’ del decreto delegato presentato stamani (ieri per chi legge, ndr) in Consiglio grande e generale. Non senza qualche scintilla. Nella prima versione del documento, presentato dal segretario di Stato all’Istruzione, Romeo
Morri, in vece di quello alla Sanita’, Claudio
Podeschi, non erano contenute informazioni dettagliate sulla sede destinata al previsto centro di ascolto per le donne, oltre che per la casa di accoglienza.
“Se ancora nel decreto attuativo -attacca il consigliere del partito dei Socialisti e dei democratici, Claudio Felici-, dobbiamo identificare una sede allora vuol dire che non abbiamo voglia di trovarla”. Lo stesso Felici aveva gia’ chiesto al Governo di fornire indicazioni piu’ precise su fondi e sedi, su cui anche la consigliera del Pdcs, Edda Ceccoli, aveva espresso perplessita’, ricordando di essere “a conoscenza che esistano difficolta’ per rinvenire una sede idonea. Nella situazione provvisoria, la segreteria alla Sanita’ mette a disposizione i suoi spazi”. Il finanziamento precedentemente concesso, pari a 20.000 euro, era stato utilizzato per la gestione dei dati, per competenze portate a termine con successo.
Anche il decreto, pero’, non sara’ sufficiente se non c’e’ piena volonta’ di proseguire su questa strada- aggiunge Ceccoli-. Questo decreto e’ il frutto di una semplificazione voluta per dare il piu’ possibile un’attuazione alla legge del 2008, che e’ stata straordinaria per prevenire la violenza contro le donne”. Detto fatto, il decreto e’ stato modificato inserendo la precisazione che l’impegno del Governo e’ per trovare una sede idonea entro tre mesi.