SAN MARINO. Continua a tenere banco la ‘vexata quaestio’ della Centrale del latte di San Marino e della relativa privatizzazione. A soffiare sulle braci è Sinistra Unita che in una nota non esita a definire ‘presa in giro’ il bando per la privatizzazione. A partire dai ‘soli’ dieci giorni offerti a chi vuole manifestare il proprio interesse per l’acquisto.
(…) Il bando infatti ha improvvisamente preso forma dopo le vivaci critiche avanzate dalla cittadinanza e dall’opposizione per l’intenzione manifestata della segreteria di Stato competente e del governo di voler cedere la centrale del latte a un compratore italiano. Così, all’improvviso, si decideva di cedere la centrale del latte, un vero ‘bene comune’ di questo Paese, senza un minimo di dibattito preventivo e soprattutto senza un bando pubblico che stabilisse requisiti, modi, tempi e condizioni di vendita. Ora il bando c’è ma ovviamente, come tutti i parti prematuri, soffre della precipitazione con cui è stato concepito. Anzitutto va fatto rilevare il ridicolo lasso di tempo concesso agli eventuali compratori che avranno si e no una decina di giorni di tempo – entro le ore dodici del 28 novembre, ebbene sì, proprio questo novembre – per esprimere la propria manifestazione di interesse all’acquisto. (…)