La Commissione consiliare sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata, nella Repubblica di San Marino, istituita nel luglio 2011, ha chiesto – come si legge nell’ordine del giorno della prossima sessione consiliare – una Proroga delle funzioni d’inchiesta che, nell’ottobre 2011, le furono assegnate per sei mesi per “appurare le eventuali responsabilità politiche di coloro che hanno interagito in maniera diretta o indiretta nei fatti emersi dall’indagine relativa alla vicenda “FINCAPITAL”.”
Dunque sui politici coinvolti nell’operazione
Staffa c’è ancora da aspettare, nonostante la fretta posta dalle dichiarazioni di uno degli indagati, Roberto Zavoli, e la terribile affermazione contenuta in un atto ufficiale degli inquirenti napoletani (pactum sceleris).
Sorprende il silenzio da parte della commissione anche circa una vicenda tutta interna alla Repubblica di San Marino, anzi circoscritta alla sola Pubblica Amministrazione, che tanto ha allarmato i sammarinesi: il cosiddetto forno vallefuoco.
Uno strano silenzio si è avuto sulla vicenda anche da parte dell’Osservatorio Antimafia, che pure avrebbe avuto un’occasione per esprimere in concreto la sua efficacia operativa, oltre che a diffondere giudizi tranchant.
Sulla vicenda, i politici, tutti d’accordo hanno deciso di non procedere, con una deliberazione sorprendente presa in una Commissione Interni.
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