Il Titano punta sui bitcoin, ma per la Consob sono “una mina vagante”
La segreteria di Stato per Industria, Artigianato e Commercio, con la collaborazione dell’Ufficio Attività Economiche e dell’Agenzia di Informazione Finanziaria, ha recentemente comunicato di avere “creato nuovi codici Ateco nazionali che garantiscano, in discontinuità con il passato, la garanzia di una corretta operatività delle attività di Virtual Asset Service Provider”. (…)
(…) Il presidente della Consob, Paolo Savona, proprio ieri ha richiamato l’urgenza di un’adeguata regolamentazione delle criptovalute, che altrimenti rischiano di distorcere il normale funzionamenti dei mercati esponendoli a forti rischi. “La piramide di bit, l’unità di misura dell’informatica, è cresciuta enormemente ed è penetrata nel mercato degli strumenti tradizionali perdendo il contatto territoriale implicito nella loro trattazione su basi legali”, ha affermato Savona. Eppure, continua il presidente, “la Consob ha cancellato più di 400 siti che proponevano sollecitazioni scorrette al risparmio per lo più tramite criptovalute. Sulla base di Internet sappiamo che esistono in circolazione dalle quattro alle cinquemila cryptocurrency che operano più o meno indisturbate. È una valanga che ogni giorno rovescia nella rete una mole impressionante di dati, più o meno veritieri: una quantità pari a 10 alla diciottesima di Bit, qualcosa che sfugge a qualsiasi controllo sulla trasparenza a posteriori”. (…)
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
Leggi l’articolo integrale pubblicato dopo le 23
——