Adesso che Rimini è ripartito alla grande, diventa sempre più evidente il disastro combinato dalla classe politica della Repubblica di San Marino a partire dagli anni Ottanta del Novecento con la sammarinizzazione.
Nuova Fiera, Palazzo dei Congressi, Aeroporto. Rimane da riqualificare la marina, ma è già stato annunciato proprio ieri che questo sarà il prossimo obiettivo. E si può oramai ritenere che anche questo sarà raggiunto, visto che in pratica, fra l’altro, è già stato avviato col Trasporto Rapido di Costa.
San Marino?
Rimini è partito con lo sviluppo turistico della costa. E San Marino ha potuto usufruirne grazie alla superstrada.
Ora che avrebbe bisogno di una superstrada veramente tale, non l’ha più. Non tanto e non solo perché è decaduta nel tratto Rimini – Dogana (che, a parte i costi, si potrebbe ancora recuperare) ma nel tratto Dogana – Borgo dove la cecità, per non dire altro, della classe sammarinese ha combinato il massimo dei disastri, perché ha adoperato come sola regola quella della speculazione privata a danno dell’interesse pubblico.
Eppure proprio un collegamento veloce con Rimini dovrebbe essere il primo obiettivo che San Marino dovrebbe porsi come hanno suggerito da tempo, fra altri, McKinsey ed Ambrosetti.
Il governo di San Marino coglierà il messaggio che il presidente dell’Ente Fiera Lorenzo Cagnoni ha mandato inaugurando il nuovo Palacongressi?
DI …