La bozza del mega inciucio (No trasparenza) messo a punto dai consiglieri dei vari partiti presenti in Commissione
Finanze venerdì mattina, nel punto relativo alla Carisp San Marino, prevede genericamente “interventi di consolidamento e rilancio del sistema bancario e finanziario
sammarinese, basato anche sulla trasparenza degli assetti proprietari, …“.
Vuol dire che di qui in avanti i sammarinesi conosceranno nome e cognome degli azionisti delle banche?
Già oggi questo dovrebbe essere possibile. Già oggi, per legge, le azioni delle società bancarie dovrebbero essere ‘azioni nominative’. Nella pratica, quel ‘nominativo’ è passato alle persone giuridiche, cioè alle società. Anzi, quasi sempre, a persone giuridiche coperte da fiduciarie sammarinesi o di paesi offshore.
Quando il Consiglio G.e G. ha abolito, con maggioranza bulgara, per la seconda volta, in meno di un anno, le società anonime (la prima abolizione fu accolta da un coro di risate in quel di Roma, benché approvata anch’essa con maggioranza bulgara) ha messo come titolo alla legge (98/2010): Disposizioni per la conoscibilità degli assetti proprietari effettivi delle società di diritto sammarinese.
Ebbene la conoscibilità degli assetti proprietari effettivi, sbandierata con tanta enfasi, nella pratica è rimasta neutralizzata – come i politici sapevano benissimo – con il mantenimento del paravento delle fiduciarie.
Per le banche, ai politici, non occorre nemmeno introdurre una nuova finzione. La trasparenza degli assetti proprietari, per come la intendono loro, c’è già. Infatti la quasi totalità delle banche private sammarinesi è già intestata a fiduciarie o società simili sammarinesi e non, di cui si conosce solo il nome. Ma conoscere il nome delle fiduciarie proprietarie, non vuol dire conoscenza degli assetti proprietari. Cioè non vuol dire conoscere, anche ai soli fini fiscali, gli azionisti o i beneficiari effettivi con nome e cognome.
Ecco come si spiega la unanimità delle forze politiche sulla approvazione della bozza del mega inciucio, avvenuto venerdì in Commissione Finanze. E’ una unanimità della stessa – perversa – natura, che ha portato all’approvazione, con ‘patto d’onore’, del binomio residenza proprietà, dell’accantonamento di Licenzopoli, dello stop alle indagini sul ‘forno Vallefuoco‘.
Leggi la bozza
di ordine del giorno concordato fra i membri dei vari partiti presenti in
Commissione Finanze.
Insomma ancora una volta, nella Repubblica di San Marino, hanno vinto i ‘diversamente
onesti’. Questa la composizione della Commissione Finanze: Federico Bartoletti
(Presidente), Marco Gatti, Teodoro Lonfernini, Daniela Marchetti, Anna Maria
Muccioli, Stefano Palmieri, Roberto Giorgetti, Maria Luisa Berti, Massimo
Cenci, Angela Venturini, Denise Bronzetti, Gian Carlo Capicchioni, Stefano
Macina, Vanessa Muratori, Ivan Foschi, Federico Pedini Amati, Pier Marino
Mularoni, Nicola Selva
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