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Quote Carisp La fondazione vuole restare nel cda
Antonio Fabbri
La trattativa per il riequilibrio delle quote di proprietà di Cassa di Risparmio è aperta e mercoledì è in programma l’incontro tra gli esponenti della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio- Sums e i membri di Governo. Come noto la linea dell’Esecutivo è quella di fare valere la posizione dello Stato, socio di maggioranza di Cassa, la cui percentuale di quote, tuttavia, attualmente non rispecchia l’iniezione di risorse che l’Eccellentissima Camera ha operato in Carisp. Risorse per oltre 220milioni di euro.
La Fondazione, riunitasi sabato in assemblea, ha elaborato un proposta che prevedrebbe, sì, una diminuzione di quote in capo all’Ente, ma anche la permanenza, comunque, di uno o due membri nel Consiglio di amministrazione di Carisp.
In ragione di quali conteggi e quali apporti di capitale fatti dalla Fondazione, lo motiveranno con tutta probabilità nella proposta, che verrà fatta al Governo mercoledì, gli esponenti dell’Ente i quali, nella delicata operazione, sono assistiti da due consulenti legali, gli avvocati Simone Menghini e Matteo Mularoni.
Vero è che, come emerso anche dal dibattito in Consiglio su Cassa, l’intenzione dello Stato è quella di far valere a pieno il proprio ruolo di socio di maggioranza o, meglio, unico socio ad aver immesso capitale nella “banca di sistema” e, probabilmente, unico in grado di poter dare garanzie nel caso in cui vi sia necessità di mettere nuovamente mano al portafogli, una volta valutato il bilancio e l’esito dell’Aqr.
Bilancio sul quale proseguirà la discussione nel pomeriggio di oggi, nel Consiglio di amministrazione di Cassa di Risparmio. Spetta al Cda, infatti,
licenziare il bilancio in vista dell’Assemblea che si terrà a fine mese.