Nella sessione consiliare che comincia domani verranno ratificati tutti gli accordi che il governo della Repubblica di San Marino ha firmato con l’Italia a partire dal marzo 2009:
L’accordo di collaborazione finanziaria venne firmato a San Marino il 26 novembre 2009, con sulla testa la spada di Damocle dello scudo fiscale. Anzi Tremonti (beffando San Marino) adoperò proprio tale firma per spronare gli italiani, con smaliziati lanci di agenzia, a scudare tutto, preannunciando, in base a detto trattato, controlli diretti di Banca d’Italia sui soggetti finanziari anche in territorio sammarinese.
Detto accordo costituisce una autentica lesione di sovranità, per la Repubblica di San Marino.
Nonostante tutto fu firmato perché Segreteria Finanze e Banca Centrale assicurarono i sammarinesi tutti che nel giro di una quindicina di giorni sarebbe stato approvato un memerandum di intesa (fra gli istituti centrali dei due Stati) che, senza aspettare la ratifica dell’accordo generale, avrebbe consentito subito ai soggetti finanziari sammarinesi (banche, finanziarie, compagnie di assicurazioni, società di gestione) di operare in tutta Italia e addirittura in Europa. Memorandum che ancora non ha visto la luce, nonostante le promesse di Clarizia.
Detto accordo (una resa sua sponte) sarà ratificato senza difficoltà, anteponendo all’interesse generale della Repubblica, aspettative di altro ordine?
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