San Marino, Referendum Preferenza Unica. Il Comitato Promotore

San Marino, Referendum Preferenza Unica. Il Comitato Promotore

Non possiamo soprassedere rispetto alle dichiarazione rilasciate
in Conferenza Stampa da tre Segretari di Stato a nome dell’intero
Esecutivo in relazione al Referendum per la riduzione delle preferenze
da tre ad una.

Quando il Governo è costretto a scendere in
campo in prima persona è segno di debolezza o necessità di dover
difendere a tutti i costi qualcosa che gli è molto caro. E nel caso
della preferenza unica vi è l’estremo tentativo di difendere il sistema
delle “cordate”, tanto care a molti dei protagonisti attuali della
politica sammarinese.
Infatti, senza cordate molti di loro, non
potendo contare più sull’ausilio degli “spingi-bottone”, non potrebbero
essere importanti come lo sono oggi e molti altri sparirebbero
addirittura dalla scena politica.
La falsa preoccupazione che
manifestano riguarda i giovani e le donne che, secondo loro, sarebbero
penalizzate. Ma se per andare in Consiglio Grande e Generale, che rimane
composto di 60 membri,  saranno necessarie meno preferenze è evidente
che proprio  i giovani saranno favoriti,  non trovando più la strada
sbarrata dalle “cordate” dei capi-bastone. E’ un fatto matematico. Non è
difficile da capire.
Addirittura, i rappresentanti del Governo, si
sono spinti ad affermare che la preferenza unica “non va bene per il
nostro sistema”. Ora, capiamo che sia difficile argomentare, ma a volte,
forse, sarebbe meglio tacere, se non altro per evitare di manifestare i
propri limiti.
Che differenza potrebbe portare la riduzione da tre
ad una delle preferenze in occasione delle Elezioni Politiche Generali?
Tecnicamente nessuna, è evidente e sostenere il contrario è davvero una
assurdità istituzionale!  
Ma allora perché la contrarietà del
Governo? Semplice. I partiti tradizionali e non e i movimenti
tradizionali e non, tranne qualche rara eccezione, poggiano sul sistema
delle cordate, tutti, nessuno escluso, anche quelli che a parole sono
puri e anche alcuni nuovi movimenti precocemente invecchiati.
In una
parola la politica non riesce a cambiare se stessa. Perde ogni giorno
di credibilità, diventa sempre più distante dai cittadini, sempre meno
incisiva, i partiti diventano sempre meno rappresentativi, eppure non
riescono a cambiare e a rendere più trasparente la politica.  E’ più
forte di loro, oltre lo spirito di conservazione.. Il Comitato
Promotore del Referendum ritiene invece assolutamente necessario per il
nostro Paese ripristinare il ruolo della politica con la P maiuscola.
Aiutiamo dunque noi cittadini la politica a cambiare, mettiamola di
fronte al fatto compiuto domenica 15 maggio. Votiamo SI alla preferenza
unica e vedremo più qualità in Consiglio Grande e Generale, più
trasparenza, meno connubio politica/affari, meno corruzione.
Impegniamoci tutti per un Paese migliore!
San Marino, 7 maggio 2016
                                         L’UFFICIO STAMPA.

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