San Marino: reperti all’asta

San Marino: reperti all’asta

La Repubblica, Bari

Anche un anello da 200mila euro tra i reperti recuperati all’estero

C’è anche un anello con sigillo d’oro in oro raffigurante il Cristo Pantocratore, del peso di circa 60 grammi e del valore sul mercato di 200mila euro, tra i reperti archeologici, alcuni di valore inestimabile, recuperati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari anche in Spagna grazie ad una rogatoria internazionale promossa dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. L’indagine si è incentrata sul fenomeno clandestino del traffico di reperti archeologici e sugli scavi eseguiti da tombaroli tra Puglia e Basilicata. I carabinieri sono riusciti anche a fotografare i tombaroli all’opera e a risalire agli acquirenti all’estero, per lo più collezionisti privati, gallerie e negozi che trattano questo tipo di merce. L’anello era stato trovato casualmente da un sub incastonato in uno scoglio del litorale ionico-salentino. L’errore del sub è stato quello di non consegnarlo al Nucleo di tutela del patrimonio culturale, ma di cercare di venderlo. L’anello risale al periodo Bizantino, si presume appartenuto ad un funzionario dell’imperatore Costantino e reca l’iscrizione ‘Cristo salvami’. Dopo essere entrati in possesso dell’anello, i carabinieri hanno monitorato a lungo il tratto di costa dov’era stato trovato per escludere la presenza di una nave affondata o di altri reperti. Il sub e il mediatore commerciale sono stati denunciati per ricerca archeologica non autorizzata, possesso di beni culturali appartenenti allo Stato e ricettazione. Tra gli altri preziosi recuperati dai carabinieri c’è un denario in argento, trasferito a San Marino, che si stava cercando di vendere on line e che aveva suscitato l’interesse si diverse case d’asta, ma il suo valore inestimabile ha scoraggiato ogni possibile acquirente. E ancora, un dipinto ad olio su tela, ‘Finestra marina’, di Cassinari, trafugato dalla sede dell’Ente per il turismo di Bari. Complessivamente, nel 2014, sono stati 13.087 i reperti recuperati, tra cui anche 51 contraffatti, come del vasellame di buona fattura e peso, prodotto pare a Grottaglie ma che qualcuno aveva cercato di far passare per reperti archeologici

Foto di MICHELE PISCITELLI

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