Dopo sei mesi di governo, in cui gli esponenti di RETE si sono rimangiati molte delle promesse e dei solenni impegni che avevano proclamato ed assunto a gran voce per anni (tutti ricordano il celeberrimo “controlleremo il Governo dall’interno”), ora si assiste ad uno stato di grande confusione, imbarazzo e scarsa lucidità.
Rete ha sostenuto da sempre, pervicacemente, che mai si sarebbero dovuti contrarre debiti internazionali ed ora (evidentemente controllando il Governo dall’interno un po’ ad intermittenza), sta sostenendo la scelta peggiore: quella di mettere il Paese nelle mani di una banca internazionale d’affari, per collocare oltre 500 milioni di euro.
Per anni Rete ha dipinto alcuni dirigenti del settore pubblico e magari anche di quello pubblico allargato, come per esempio l’ex dirigente di AASS Valli, come il male assoluto, arrivando a denunciarne ogni forma di errore o iniquità, ora (continuando evidentemente ad esercitare uno stretto controllo interno sul Governo) lo ha nominato membro di una delicata commissione amministrativa in campo di telecomunicazioni.
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