San Marino. Repubblica Futura sul debito pubblico

San Marino. Repubblica Futura sul debito pubblico

“Si sta condannando il Paese a un debito con interessi da pagare tra 30 e 40 mln”

Repubblica Futura: “Le banche d’affari prenderanno per piazzare i titoli commissioni milionarie”

Antonio Fabbri

 

ANTONIO FABBRI -“Abbiamo assistito nei mesi precedenti al governo che a testa bassa con procedure di urgenza ha portato avanti questioni come la nomina del Collegio Garante senza condivisione con le opposizioni. Dall’altra ha frenato l’attività del tribunale mettendolo in quarantena in questo periodo di emergenza Covid, anziché studiare procedure per cui lavorare, procedimenti, come il conto Mazzini o quelli a carico di due Segretari di Stato sono stati congelati. Così il governo anziché garantire certezza del diritto ha deciso di chiudere il tribunale e fare in modo che determinati procedimenti non venissero portati avanti e messi a riposo”.

Così Maria Katia Savoretti consigliere di Repubblica ieri, in conferenza stampa via web. “Ma non basta. In questi giorni il Congresso di Stato ha emesso una delibera che riguarda l’attuale Dirigente del tribunale che gli toglie una parte della remunerazione. Non riusciamo a capire questo accanimento verso il Tribunale e verso il Dirigente”, dice Maria Katia Savoretti. 

Intanto i finanziamenti garantiti dallo Stato non arrivano per le imprese. “Quei pochi strumenti messi a disposizione delle famiglie e delle aziende per avere liquidità sotto forma di prestiti garantiti dallo Stato, hanno ad oggi visto erogazioni pari a zero”, dice Nicola Renzi. “L’utilizzo di questi strumenti per ottenere liquidità è praticamente nullo -dice – E sono aiuti che hanno un senso se sono tempestivi, non se arrivano a emergenza finita. Il nostro è quindi un appello affinché almeno quel poco che è stato stabilito come sostegno all’economia nei decreti, almeno funzioni. Un grido di dolore arrivato anche da alcune associazioni di categoria”. Non solo. Alcuni strumenti adottati hanno riportato il paese indietro di anni: “La sospensione della chiamata nominativa costituisce per le imprese un ostacolo enorme. E se non c’è impresa, non c’è lavoro neppure per i sammarinesi. Questo provvedimento sta ancor più limitando e chiudendo il nostro Paese in un momento in cui l’apertura non potrebbe che favorire il nostro Paese”. Renzi poi esprime tutta la preoccupazione sulla legge di assestamento di bilancio. “Preoccupazione condivisa anche con la Csu incontrata la scorsa settimana assieme agli altri membri dell’opposizione”.

Cinque articoli dai punti critici. “Preoccupa la cartolarizzazione di attivi e passivi di Carisp. Preoccupa l’acquisizione di Banca Nazionale Sammarinese a valore nominale, da parte dello Stato. Operazione che sarebbe collegata al progetto di gestione degli Npl. Su questo il Segretario Gatti si era impegnato a riferire entro la fine di maggio, ma purtroppo anche su questo tutto tace”. Poi l’articolo definito “rappresentatività”. “Con la parola rappresentatività l’attuale maggioranza ha smantellato quanto di buono c’era in questo Paese e ha fatto dei veri e propri colpi di spugna e di mano”. Adesso “con la parola rappresentatività si vuole applicare un vero e proprio spoil system e annullare tutti gli organi di controllo e di direzione delle partecipate dello Stato perché evidentemente maggioranza e Governo vogliono metterci i propri uomini. Questo è lesivo di un principio di separazione tra amministrazione e la politica. Non si può in questo modo fare tabula rasa per mettere persone che vengano dalla maggioranza, qualunque maggioranza sia”.

Quindi il tetto degli stipendi. “Siamo anche felici che qualcuno si sia ravveduto. Ci viene da sorridere sull’ennesima giravolta del movimento Rete che ha fatto battaglie per portare il tetto delle retribuzione a 100 mila euro. Ora che scendono nel mondo reale, dopo aver sostenuto un referendum per il tetto degli stipendi, ci dicono che era tutto uno scherzo. Beh, pensiamo che la loro credibilità stia a zero, soprattutto perché per anni hanno tenuto bloccato il paese su dibattiti sterili, per poi rimangiarsi completamente tutto. Non è questo il modo di fare politica. Ecco che Rete, per nominare la figura apicale dell’Iss e gestire una pratica di una propria Segreteria di Stato, cancella con un tratto di penna tutto ciò che ha raccontato alla nostra popolazione e tutti coloro che di loro si erano fidati di loro”. E a proposito di coerenza, “arriviamo ad un’altra capriola: debito pubblico per 500 milioni di euro, peraltro magari fatto con banche d’affari. Rete sempre contro i plutocrati mondiali che governano il mondo della finanza e le sorti del mondo. Siamo molto curiosi con faccia potranno andare a spiegare alle persone che magari vogliono firmare un accordo con queste banche d’affari, tanto più sappiamo le posizioni che avevano anche sul debito pubblico e l’indebitamento, dicendosi pronti a scendere in piazza”.

Intanto, nella prospettiva di piazzare titoli del debito pubblico sui mercati finanziari, Rf sta attendendo risposta a una Interpellanza che chiedeva ufficialmente come il governo si sia mosso per reperire aiuti e finanziamenti. “Questa risposta non l’abbiamo avuta, eppure ci sono trenta giorni per rispondere alle interpellanze. Il governo è decisamente fuori al tempo previsto per legge”, precisa Andrea Zafferani. “In assenza di spiegazioni – prosegue – quello che sappiamo arriva da fonti che possiamo reperire. Ad esempio sappiamo che non sono stati chiesti aiuti alla Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa di recente, attraverso un canale internazionale, perché San Marino non figura nell’elenco degli stati che hanno beneficiato di quei fondi. In assenza di risposte ufficiali, altre circostanze le intuiamo perché vediamo l’articolo dell’assestamento di bilancio con i 500milioni di euro di emissione di titoli del debito, cifra che è il taglio minimo per piazzarli sui mercati. E poi vediamo che viene chiesto un altro rating a Standard&Poor’s (pagina a fianco), perché quando si chiede a qualcuno di piazzare dei bond, occorre, oltre a Fitch, il report di almeno un’altra agenzia quotata.

Ora, andare a prendere risorse sui mercati in questo momento è la strada più sbagliata che si possa scegliere. Si sta condannando il Paese a una emissione obbligazionaria insostenibile che, visto il ratig attribuito al Paese, comporterà tra i 30 e i 40 milioni all’anno solo di interessi sul debito che San Marino dovrà pagare. Senza parlare della quota capitale. Di solito, poi, l’orizzonte temporale di emissioni di questo tipo è di 10 anni. Quindi, 10 anni con queste cifre messe sulla testa del Paese genera un debito insostenibile. Inoltre il debito deve andare a sostegno dell’economia e non a finanziare il deficit, cosa che temiamo”.

Poi aggiunge: “Noi abbiamo sostenuto la ricerca di un finanziamento, ma questo è il modo più sbagliato per farlo. Avevamo proposto canali diversi per cercare aiuti e dato anche la disponibilità per aiutare a trovarli. Si prevede ora, invece, di andare sui mercati. Tra l’altro, affidarsi a banche d’affari, perché per emettere debito sui mercati a queste bisogna affidarsi, significa spendere qualche milione di euro solo in commissioni. Più di quanto realizzato con il taglio delle pensioni. Ecco, volendo parlare per slogan, potremmo dire che il prelievo sulle pensioni servirà in buona parte a finanziare banche d’affari per piazzare sul mercato debito”.

 

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